Adempimenti

Parte il sistema di scambi preferenziali con Georgia e Moldavia

di Benedetto Santacroce ed Ettore Sbandi

Con due decisioni del 30 agosto 2014 e successivamente pubblicate da una comunicazione dell'agenzia delle Dogane, l’Unione Europea ha provvisoriamente avviato il sistema di scambi preferenziali con Georgia e Moldavia, dando concreto inizio a quel processo di avvicinamento commerciale e politico ai Paesi dell’Est da tempo auspicato da Bruxelles.
La via maestra scelta dall’esecutivo comunitario è, ovviamente, quella dell’intensificazione degli scambi commerciali e dell’armonizzazione delle procedure doganali e dunque, da oggi, la Georgia e la Repubblica di Moldavia sono partner commerciali privilegiati dell’Ue. In particolare, il sistema adottato ricalca quelli analoghi ad oggi attivi con i paesi delle coste mediterranee (es. Egitto, Tunisia, Marocco, eccetera) o dei Balcani (es. Albania, Montenegro, Serbia, eccetera) ed è fondato sui principi di cooperazione e di origine, con quest’ultima che, tecnicamente, si pone come riferimento esclusivo per l’applicazione delle misure di facilitazione concordate tra i sistemi doganali. In sostanza, le merci originarie dell’Ue godono a destino di un trattamento tariffario preferenziale, con sensibili riduzioni o addirittura abbattimenti daziari, e lo stesso vale per le importazioni di merci provenienti dai Paesi beneficiari.

Nel dettaglio, il sistema generale si fonda infatti sulla distinzione fondamentale tra origine non preferenziale ed origine preferenziale delle merci, due concetti radicalmente e profondamente diversi tra loro, in particolare in termini di effetti. Accanto all’origine standard, ossia quella non preferenziale e che comporta l’applicazione dei dazi pieni all’importazione ed è la regola generale per la qualificazione dei beni, oltre che ad esempio per l’etichettatura e l’applicazione delle diciture di made in, si pone infatti il complesso sistema dell’origine preferenziale, sul quale si fondano tutti i sistemi di avvicinamento commerciale tra sistemi doganali.
A norma di tale quadro giuridico diffuso ormai a livello globale, le merci originarie di determinati paesi o gruppi di paesi che hanno stipulato con l’Ue un accordo bilaterale o che sono beneficiari di concessioni unilaterali (come per il caso del sistema delle Preferenze Generalizzate - Spg, dove il rilievo però è solo all’importazione) godono infatti di riduzioni o esenzioni daziarie all’importazione, rendendole più competitive sul mercato europeo.

Allo stesso modo, identico trattamento viene riservato alle merci comunitarie esportate in tali sistemi doganali, dove l’accesso è agevolato in termini di impatto fiscale.
In ultimo, sempre in linea generale, si sottolinea come per tutti questi sistemi vale un’identica questione: l’effettiva origine di una merce, ossia la sua rispondenza alla disciplina generale comunitaria preferenziale e ai complessi sistemi normativi concessi dall’Ue o da questa concordati con i paesi partner, viene certificata dalle autorità doganali o commerciali del paese esportatore che rilascia, a richiesta, i prescritti documenti di origine e di circolazione (per esempio, i documenti Form A o Eur 1), ovvero dagli stessi operatori economici, se debitamente autorizzati (es. dichiarazioni d’origine in fattura).

Quanto in particolare all’apertura ad est dei mercati comunitari, Georgia e Moldavia sono solo due dei Paesi verso i quali l’Ue è in fase di chiusura o di trattativa di accordi di partenariato e di associazione (il riferimento ampio, solo ad esempio, è al Vietnam o, addirittura, agli Usa o, per l’area qui in esame, anche all’Ucraina, per ora beneficiaria di preferenze ad hoc) e rappresentano, politicamente, un chiaro segnale offerto dall’esecutivo comunitario anche in relazione alle recenti crisi che hanno interessato tali zone e, commercialmente, un’opportunità di sicuro interesse per gli operatori, in particolare in relazione ad alcuni comparti economici e merceologici.

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