Controlli e liti

Scoperte dalla GdF false fatturazioni per 1,7 miliardi

di N. T.

Il Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza ha scoperto una maxi–evasione, nell’ordine di 1,7 miliardi di euro, ottenuta mediante un vorticoso giro di false fatturazioni. Le persone indagate sono 62 (per 30 la Procura aveva chiesto l'arresto), 250 le società di servizi, cooperative e consorzi utilizzate nel groviglio di documenti fasulli attraverso cui il denaro veniva distratto e veicolato su conti correnti intestati a società fiduciarie di San Marino e del Lussemburgo, per il successivo reimpiego nel settore immobiliare. È stata inoltre scoperta una contabilità riservata e parallela, riguardante somme erogate a dipendenti di pubbliche amministrazioni per finalità illecite, sulle quali sono in corso ulteriori accertamenti.
Le indagini, durate oltre due anni, sono sfociate ieri mattina in decine di perquisizioni e numerosi sequestri di beni immobili. A capo dell’organizzazione, secondo la Gdf, sarebbero gli imprenditori romani Pierino Tulli e Maurizio Ladaga.
Le provviste drenate dal fisco venivano trasferite in Lussemburgo e San Marino attraverso una serie di “spalloni” muniti di valigette. La circostanza emerge in una delle due ordinanze di perquisizione e sequestro eseguite nell'ambito della galassia Gesconet. Il gip di Roma, Valerio Savio, da una parte ha respinto la custodia cautelare in carcere di 30 indagati, ma dall'altra ha sottolineato la gravità della evasione fiscale individuata dalla Guardia di finanza. I settori di attività dell'organizzazione andavano dal trasporto alla vigilanza, alle pulizie, al facchinaggio.

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