Professione

Fiere all’estero, bonus per le Pmi. Il decreto crescita arriva in Gazzetta

di Carmine Fotina

Un credito di imposta per le Pmi che partecipano alle fiere all’estero e il taglio di 100 milioni del bonus cultura per i diciottenni sono le principali novità inserite all’ultimo minuto nel decreto crescita. Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri e in vigore da oggi, prevede in tutto per il 2019 poco più di 400 milioni di nuova dote per gli sconti fiscali destinati all’attività di impresa come conferma l’articolo 50.

Il decreto legge n. 34 - cui il Governo lega una spinta per il Pil (insieme al Dl sblocca cantieri) pari allo 0,1% - ripristina fino a fine anno, anche se con tetto di investimento a 2,5 milioni, il superammortamento al 130% per l’acquisto di beni strumentali all’attività di impresa. C’è poi l’addio alla mini-Ires, introdotta con l’ultima legge di Bilancio e ora sostituita da una riduzione progressiva dal 24% al 20,5% nel 2022 per chi reinveste gli utili in azienda. Il taglio del prelievo sulle imprese partirà già dall’anno d’imposta in corso (22,5%).

Aumenta poi la deducibilità dall’Ires e dall’Irpef dell’Imu pagata sugli immobili di imprese, artigiani e commercianti. Nel 2019 la deducibilità passerà dal 40 al 50%, per salire nei due anni successivi al 60% e attesarsi a regime dal 2022 al 70%. Fanno parte del pacchetto fiscale anche la riapertura della rottamnazione delle multe e dei tributi degli enti locali, il ritorno del bonus aggregazione per operazioni starordinarie, l’obbligo delle ritenute per i dipendenti delle partite Iva che hanno aderito al nuovo regime dei minimi.

Tra le conferme ci sono le norme su Alitalia, sugli indennizzi ai risparmiatori, sul “salva Roma” in versione ridimensionata e gli incentivi Mise per digitale, brevetti, made in Italy, economia circolare. Tra le novità, invece, il credito di imposta per le Pmi che partecipano a fiere internazionali, per il 30% delle spese fino a 60mila euro. Per la misura, valida per il 2019, sono disponibili cinque milioni; un decreto attuativo del Mise indicherà l’elenco delle fiere e le procedure di ammissione.

Spunta anche uno stanziamento di 40 milioni in tre anni per investimenti pubblici nella ricerca sulle tecnologie energetiche pulite. Una norma che potrebbe servire in sede parlamentare per agganciare al decreto ulteriori interventi in materia di energia, che il Mise aveva provato a inserire già nelle scorse settimane. Via libera anche alla proroga, di un mese alle Regioni che non hanno ancora provveduto al taglio dei vitalizi.

Di fronte alle perplessità della comunità tarantina e degli ambientalisti il Mise ritocca sul filo di lana la norma Ilva (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Nella prima fase si circoscrive l’immunità penale per i vertici dell’ex Ilva (oggi ArcelorMittal) alle condotte strettamente connesse all’attuazione dell’Autorizzazione integrale ambientale, eliminando i riferimenti alle norme di tutela della salute, dell’incolumità pubblica e di sicurezza del lavoro.

Le disposizioni si applicano alle condotte poste in essere fino al 6 settembre 2019, dopodiché l’immunità scomparirebbe(al netto di possibili interpretazioni giuridiche difformi come il precedente parere dell’Avvocatura dello Stato che la considera valida fino al 23 agosto 2023). Nel testo finale non c’è più il doppio binario che differenziava la posizione dei commissari straordinari e quella della proprietà.

Per coprire le varie misure di spesa si interviene su diversi fronti, dal gettito derivante dalla lotta all’evasione al Fondo sviluppo e coesione. Spiccano in particolare il taglio di 100 milioni per il bonus cultura da 500 euro destinato ai diciottenni e la riduzione dello stanziamento per i finanziamenti agevolati per la Nuova Sabatini: 6 milioni per il 2019 poi 430 milioni fino dal 2021 al 2035.

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