Adempimenti

Crediti con database anti-frode

di Guglielmo Saporito

È stato pubblicato ieri nella «Gazzetta Ufficiale» n. 150 il decreto 95 del 19 maggio 2014 che dà il via al sistema pubblico di prevenzione, sul piano amministrativo, delle frodi nel settore del credito al consumo e al furto di identità.
Il decreto, che entra in vigore il 16 luglio, chiarisce in quale modo i soggetti interessati possano effettuare indagini per verificare la solvibilità di chi chieda accesso al credito al consumo che comprende quelle attività di finanziamento delle persone fisiche e delle famiglie che hanno lo scopo di sostenere i consumi o di rimandare o rateizzare i pagamenti (con carta di credito, pagamenti posticipati o rateizzati, prestiti personali, cessione del quinto dello stipendio).
Con questo decreto si intende evitare l'occultamento delle identità, e l'utilizzo indebito di dati relativi all'identità ed al reddito di altri. La norma che consente l'avvio al meccanismo è il decreto legislativo 141 del 2010 (articoli 30 bis e seguenti) la quale istituisce un sistema pubblico di prevenzione basato su un archivio centrale informatizzato. All'archivio hanno accesso le banche e gli intermediari finanziari, le assicurazioni, i fornitori di servizi di comunicazione elettronica, i gestori di servizi di informazioni creditizie, i servizi di media audiovisivo (emittenti televisive, giochi in linea, versioni elettroniche dei quotidiani) ed inoltre i fornitori di reti pubbliche di comunicazione. Tutti possono chiedere la verifica dell'autenticità dei dati identificativi di persone fisiche per le finalità e negli ambiti previsti dal Dlgs 141 del 2010, interrogando un archivio centrale informatizzato. Qualora emergano casi di non autenticità di una richiesta, avvengono segnalazioni ad altre banche dati, quali quella del ministero dell'Interno, dell'agenzia delle Entrate, del ministero Trasporti, dell'Inps dell'Inail oltre che alle forze di polizia, alla Banca d'Italia e al nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza.
Le richieste di verifica dell'autenticità dei dati contenuti nella documentazione fornita da persone fisiche che chiedano una dilazione di pagamento o un finanziamento saranno caricate nell'archivio centrale informatizzato, di cui è titolare il ministero dell'Economia (gestore è la società per azioni Consap).
I dati sui quali è possibile effettuare interrogazioni, sono molto articolati: oltre quelli anagrafici, ci sono dati relativi alla tessera sanitaria, l'anno dell'ultima presentazione da dichiarazione dei redditi, la fascia di reddito, l'imponibile previdenziale, i prospetti paga, la tipologia del rapporto di lavoro ed altresì i dati sul datore di lavoro. Si tratta quindi di una evoluzione della Centrale rischi e della centrale d'allarme interbancaria, specifica per il credito al consumo. È importante osservare che qualora l'intermediario abbia rifiutato una domanda di credito al consumo sulla base di informazioni presenti in archivio, diventa necessario informare, immediatamente e gratuitamente il consumatore.

Il decreto 95 del 19 maggio 2014

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