Le scuole dell’infanzia devono emettere fattura se i genitori lo richiedono
Le rette i servizi di assistenza all’infanzia e il nuovo obbligo di documento commerciale telematico
Nel caso del lettore, l’emissione della fattura è obbligatoria se richiesta dal cliente (ossia nel caso specifico dai genitori dei frequentanti della scuola), Dal 1° gennaio 2020 scontrini e ricevute verranno sostituiti da un documento commerciale, che potrà essere emesso esclusivamente utilizzando un registratore telematico (RT) o una procedura web messa a disposizione gratuitamente dall’agenzia delle Entrate.
Chi effettua operazioni di «commercio al minuto e attività assimilate», per le quali non è obbligatoria l’emissione della fattura (se non richiesta dal cliente), deve certificare i corrispettivi tramite memorizzazione e trasmissione telematica degli stessi all’agenzia delle Entrate.
Tra i soggetti interessati, oltre ai commercianti, rientrano quelli che attualmente emettono ricevute fiscali (artigiani, alberghi, ristoranti, asili nido, parrucchieri, barbieri, ambulanti, eccetera).
Gli asili nido pubblici e privati e gli altri soggetti a cui sono versate le rette, comunicano inoltre all’Anagrafe tributaria, con riferimento a ciascun iscritto, i dati relativi alle spese per la frequenza degli asili nido e per i servizi formativi infantili («sezioni primavera») sostenute nell’anno precedente dai genitori.
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