L'esperto rispondeAdempimenti

Le scuole dell’infanzia devono emettere fattura se i genitori lo richiedono

Le rette i servizi di assistenza all’infanzia e il nuovo obbligo di documento commerciale telematico

di Albino Leonardi

La domanda


Le scuole dell’infanzia (da 3 a 6 anni) private paritarie riscuotono rette mensilmente per i servizi di assistenza all’infanzia, oltre a contributi statali e comunali. In quali casi è obbligatoria l’emissione di fatture nei confronti dei genitori dei bambini?
P. C. – Modena


Nel caso del lettore, l’emissione della fattura è obbligatoria se richiesta dal cliente (ossia nel caso specifico dai genitori dei frequentanti della scuola), Dal 1° gennaio 2020 scontrini e ricevute verranno sostituiti da un documento commerciale, che potrà essere emesso esclusivamente utilizzando un registratore telematico (RT) o una procedura web messa a disposizione gratuitamente dall’agenzia delle Entrate.

Chi effettua operazioni di «commercio al minuto e attività assimilate», per le quali non è obbligatoria l’emissione della fattura (se non richiesta dal cliente), deve certificare i corrispettivi tramite memorizzazione e trasmissione telematica degli stessi all’agenzia delle Entrate.

Tra i soggetti interessati, oltre ai commercianti, rientrano quelli che attualmente emettono ricevute fiscali (artigiani, alberghi, ristoranti, asili nido, parrucchieri, barbieri, ambulanti, eccetera).

Gli asili nido pubblici e privati e gli altri soggetti a cui sono versate le rette, comunicano inoltre all’Anagrafe tributaria, con riferimento a ciascun iscritto, i dati relativi alle spese per la frequenza degli asili nido e per i servizi formativi infantili («sezioni primavera») sostenute nell’anno precedente dai genitori.

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