Professione

Consiglio nazionale dei commercialisti, sfiduciato il vicepresidente Di Russo

di Federica Micardi

Il Consiglio nazionale dei commercialisti avrà un nuovo vicepresidente. Ieri, infatti, nel corso dell’ultima riunione dell’anno è stato sfiduciato il vicepresidente Davide Di Russo. Il voto era all’ordine del giorno, ed è stato chiesto dal presidente della categoria Massimo Miani.

È stato già individuato il nome del successore, che però deve ancora accettare la nomina. Si tratta di Giorgio Luchetta, attualmente consigliere con due deleghe: Compensi ed onorari professionali e Deontologia.

Luchetta negli ultimi anni è stato molto attivo nel ridisegnare il sistema disciplinare della categoria; è lui che ha portato avanti il nuovo Codice delle sanzioni disciplinari, molto più severo rispetto al passato, nato con lo scopo di armonizzare le procedure sanzionatorie sul territorio .

Tra i punti all’ordine del giorno dell’incontro di ieri c’era anche un possibile rimpasto tra le deleghe che però, almeno per ora, non c’è stato. Probabilmente se Luchetta accetterà la nuova nomina le sue deleghe potrebbero essere riassegnate.

Che l’incontro di ieri avrebbe segnato un punto di svolta nel Consiglio nazionale era chiaro da giorni, dopo l’ultima assemblea, che si è svolta il 4 dicembre a Milano presso la sede del Sole 24 Ore. In quell’occasione erano state fatte da alcuni Ordini forti critiche all’attuale gestione e il presidente Miani aveva ventilato la possibilità di dimettersi.

Una mossa che non solo avrebbe comportato la decadenza anticipata dell’attuale Consiglio (che si è insediato il 15 febbraio 2017), ma avrebbe potuto riportare la categoria nelle mani di un commissario. Una soluzione dolorosa per i commercialisti, che solo pochi anni fa si sono trovati commissariati per più di un anno e mezzo (dal dicembre 2012 al 16 luglio 2014, quando venne eletto presidente Gerardo Longobardi).

Ieri questo rischio è stato scongiurato e Massimo Miani ha, forse, riportato ai vertici del Consiglio un clima di fiducia che evidentemente era venuto meno.

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