Professione

Semplificazioni già nel Ddl autonomi

di Giovanni Parente

Semplificazioni fiscali con vista già sul Ddl lavoro autonomo che comincia il suo cammino dal Senato (atto 2233). Il pacchetto presentato ieri dal Consiglio dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) nell’incontro con il viceministro all’Economia, Luigi Casero, contiene una serie di proposte potenzialmente “inseribili” all’interno del provvedimento. Tra le misure suggerite ci sono l’eliminazione della rilevanza fiscale delle plusvalenze e minusvalenze relative a beni strumentali realizzate nell’ambito dell’attività ma anche l’estensione alle spese di viaggio della disposizione in base alla quale i costi sostenuti direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista.

Il documento presentato dal Cndec rilancia altre semplificazioni «low cost», come per esempio la sospensione dei termini amministrativi in tutto il mese di agosto e la proroga automatica di 60 giorni dei termini di dichiarazione e versamento nei casi di ritardo nella pubblicazione di software applicativi (si veda Il Sole 24 Ore del 4 febbraio). Senza dimenticare l’eliminazione degli studi di settore per i professionisti , su cui il viceministro Casero ha già manifestato l’intenzione di procedere durante l’ultimo Telefisco.

«Il nostro documento – affermano il presidente del Cndcec, Gerardo Longobardi, e il delegato alla fiscalità, Luigi Mandolesi – contiene proposte molto dettagliate, non partigiane ma utili per l’intera collettività, che ci auguriamo possano a breve trasformarsi in norme di legge. La collaborazione fattiva da tempo avviata con il Mef ci lascia ben sperare». Dal canto suo, il viceministro Casero confida nella possibilità che le proposte dei commercialisti «possano velocemente trasformarsi in provvedimenti legislativi in grado di produrre un tangibile taglio dei costi a carico di imprese, professionisti e contribuenti tutti per gli adempimenti fiscali».

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