Imposte

Iva, via al software europeo contro le frodi carosello

di Giuseppe Latour

Un software che scandaglia i dati relativi alle transazioni intracomunitarie, con l’obiettivo di individuare deviazioni e discrepanze che possano essere collegate a una frode Iva. È questo, in sintesi estrema, Tna (Transaction network analysis), il nuovo tool messo ieri ufficialmente a disposizione dei paesi membri da parte della Commissione europea.

Nel mirino di Bruxelles c’è il meccanismo delle frodi carosello: si tratta di condotte che puntano a sfruttare le norme sugli acquisti intracomunitari. In sostanza, si realizzano operazioni fittizie, attraverso triangolazioni tra paesi membri che facciano emergere crediti Iva del tutto inesistenti, da portare poi in detrazione. Questo tipo di frodi si basa solitamente su società di comodo che operano per periodi limitati: è, quindi, fondamentale smascherare l’attività sospetta in tempo, per poterla contrastare in maniera efficace.

Complessivamente, secondo la recente inchiesta internazionale Grand theft Europe (citata anche nei documenti della Commissione Ue) 50 miliardi di euro ogni anno vengono sottratti alle casse dei 28 paesi membri dell’Ue attraverso frodi collegabili in qualche modo a questo schema.

Per individuare in maniera tempestiva i soggetti e le condotte a rischio, allora, si lavorerà sul materiale di Eurofisc, il network per lo scambio di informazioni tra le amministrazioni fiscali dell’Unione europea. I dati e le informazioni contenute negli archivi condivisi tra amministrazioni fiscali saranno incrociati in maniera avanzata attraverso questo nuovo tool che sarà in grado di individuare le frodi potenziali, consentendo di intervenire in tempi rapidi.

Il sistema, che è stato sviluppato in collaborazione tra i paesi membri, intensificherà la cooperazione e lo scambio di informazioni tra i funzionari del fisco nazionale, consentendo di effettuare anche controlli incrociati con i casellari giudiziari, le banche dati e le informazioni in possesso dell’Europol e dell’Olaf, l’Agenzia europea antifrode.

Durante le riunioni di questi giorni i funzionari antifrode degli Stati membri hanno concordato le sue modalità di funzionamento e l’impiego delle informazioni raccolte. Da questo momento si andrà, in sostanza, a caccia di discrepanze e campanelli di allarme, monitorando acquisti, vendite ed emissioni di fatture. Sarà, cioè, possibile effettuare in modo automatico un’analisi del rischio degli operatori economici europei che intessono rapporti commerciali transnazionali, in modo da sostituire il sistema attuale, decisamente meno evoluto.

L’introduzione del nuovo tool è solo un passaggio in un lavoro ancora lungo. Lo ha sottolineato il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, nella lettera inviata alla Presidenza del Consiglio Ue nella quale chiede di aggiungere la discussione sulle frodi Iva all’agenda dell’Ecofin: «Con il lancio del Tna e il rafforzamento del network Eurofisc stiamo facendo progressi. Comunque, questi tool non sono sufficienti da soli a risolvere i problemi del sistema vigente in materia di Iva».

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