Professione

Reti di Comuni, chiamata Ue per i piccoli enti

di Elisabetta Savino

Commemorare i momenti storici più rilevanti, riflettere sulle cause dei regimi totalitari, promuovere la tolleranza e il dialogo interculturale, creare reti tra città gemellate e promuovere progetti della società civile. Questi i principali obiettivi di “Europa per i cittadini”, il programma di finanziamento della Commissione europea che mette a disposizione oltre 187 milioni di euro per il periodo 2014-2020 (17,2 milioni per il solo 2019). Si tratta di una grande opportunità, soprattutto per i Comuni di piccole dimensioni.

Il programma, attraverso bandi con scadenza annuale (febbraio/marzo e settembre), si rivolge ad enti pubblici ed organizzazioni senza scopo di lucro attraverso il finanziamento, a fondo perduto, di progetti transazionali riferibili a due tematiche: Memoria europea (asse 1); Impegno democratico e partecipazione civica (asse 2). La prossima scadenza, fissata per il 1° settembre, è relativa al secondo asse e include i gemellaggi e le reti tra città.

Il gemellaggio tra città riguarda sia quei comuni che hanno già firmato o che sigleranno accordi di gemellaggio, sia quelli che si avvalgono di altre forme di partenariato per promuovere la cooperazione e i legami culturali. Tra i progetti finanziabili può rientrare, quindi, l’organizzazione di uno o più eventi tra città destinati a promuovere la partecipazione civica e ad incoraggiare il volontariato, mobilitando i cittadini per discutere di temi concreti dell’agenda politica europea. La sovvenzione massima prevista è di 25mila euro per progetti che coinvolgano almeno due partner da due paesi ammissibili al programma (paesi Ue, Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia-Erzegovina e Macedonia), uno dei quali deve essere un paese Ue, e prevedano la partecipazione di almeno 25 partecipanti dalla città partner, per un evento che abbia una durata massima di 21 giorni.

Le reti di città hanno l’obiettivo di promuovere lo scambio di esperienze su argomenti di comune interesse, coinvolgendo almeno quattro Paesi ammissibili al programma, due dei quali della Ue. Ciascun progetto deve prevedere almeno quattro eventi, con almeno il 30% dei partecipanti provenienti dalle città partner, e deve avere una durata massima di 24 mesi. I contributi Ue disponibili per singolo progetto arrivano sino ad un massimo di 150mila euro.

I progetti delle società civile devono stimolare i dibattiti tra cittadini. Ogni progetto deve coinvolgere almeno tre paesi tra quelli ammissibili, due dei quali devono essere paesi Ue, e avere una durata massima di 18 mesi. Anche in questo caso il contributo disponibile per singolo progetto arriva ad un massimo di 150mila euro. Per partecipare è necessario che tutti i partner del progetto siano registrati al portale dei partecipanti ed abbiano ottenuto un codice Pic («Partecipant identification code»). È quindi opportuno iniziare il processo in anticipo. Il punto di contatto nazionale per il programma (www.europacittadini.it) fornisce supporto alla ricerca del giusto partner e pubblica esempi di progetti finanziati negli anni precedenti.

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