Adempimenti

Entro ottobre il registro unico degli enti del terzo settore

di Alessandro Galimberti e Gabriele Sepio

Il nuovo registro unico nazionale del terzo settore (Runts) vedrà la luce entro la fine di ottobre. La conferma del termine di adozione del provvedimento, già anticipato su queste colonne - si veda Il Sole 24 Ore del 12 luglio scorso - si è avuta ieri durante il convegno organizzato dal Gruppo 24 Ore nel palazzo della Regione Lazio, svoltosi alla presenza di oltre 300 rappresentanti del terzo settore e di professionisti, interessati a mettere a fuoco i prossimi step che porteranno alla operatività del Runts.

Stando alle dichiarazioni del Direttore generale del Terzo settore presso il Ministero del lavoro, Alessandro Lombardi, il decreto che segnerà l'avvio del Registro nazionale dovrebbe vedere la luce in autunno p. Caratteristica del nuovo registro sarà quella di superare l'attuale frammentazione esistente nella gestione dei registri a livello territoriale, con regioni e prefetture non sempre allineate nella interpretazione delle norme. Basti pensare, a titolo di esempio, al capitale minimo previsto per l'acquisto della personalità giuridica che attualmente varia da regione a regione e che diverrà finalmente uniforme solo a seguito della operatività del nuovo registro unico del terzo settore ( 30 mila euro il limite minimo per le fondazioni e 15 mila per le associazioni). Al fine di agevolare i lavori di coordinamento su tutto il territorio nazionale è già stato costituito un gruppo di lavoro con i rappresentanti delle amministrazioni regionali che saranno chiamati a gestire le sezioni territoriali del Runts. In particolare quest'ultimo prenderà il via con la trasmigrazione automatica dei dati contenuti negli attuali registri territoriali dedicati organizzazioni di volontariato (Odv) e associazioni di promozione sociale (Aps), mentre per le Onlus si sta studiando con l'Agenzia delle Entrate la modalità più adatta per disciplinarne il passaggio nel Terzo settore. A seguire, entro primavera del prossimo anno, dovrebbe essere poi operativa anche la sezione residuale dedicata agli “altri enti del Terzo settore”, in cui potranno confluire gli enti che non vorranno o non potranno acquisire qualifiche specifiche.

Alla luce di queste considerazioni, andrà valutata attentamente la tempistica per modificare gli statuti. Nonostante la proroga dei termini (al 30 giugno 2020), sarà importante per gli enti iniziare da subito a valutare gli adeguamenti da porre in essere, così da essere pronti a confluire nel Runts al momento della sua operatività.

A margine del convegno, che ha registrato anche le testimonianze di alcune delle più significative realtà nazionali del terzo settore, i partecipanti hanno formulato ai relatori alcune decine di quesiti sull'attuazione delle riforma che verranno riproposti sul Sole 24 Ore.

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