Imposte

Spese veterinarie, detrazione entro i 550 euro. Fondo per gli occhiali da vista fino a 10mila euro di Isee

Le modifiche approvate al Ddl di Bilancio innalzano di ulteriore 50 euro il tetto di spesa per il 2021. Contributo una tantum anche per le lenti a contatto

di Francesco Capri e Daniela Stefani

Limite per la detrazione delle spese veterinarie innalzato a 550 euro mentre rimane inalterata la franchigia di 129,11 euro e la percentuale di detrazione (19%). Le modifiche alla manovra 2021, approvate durante l'esame in commissione Bilancio alla Camera e che saranno trasposte nel maxiemendamento su cui si voterà la fiducia, intervengono sull'ammontare massimo riconosciuto per le spese veterinarie, la cui introduzione nell'ordinamento risale ormai alla legge 342/2000, che prevedeva un limite di 387,34 euro, già innalzato a 500 euro con la legge 160/2019.

La detrazione è riconosciuta in riferimento a quanto sostenuto per la cura di animali detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (circolare 55/E/2001) ed in essa vi rientrano sia prestazioni professionali rese dal medico veterinario (per visite e/o interventi chirurgici), documentate da regolare fattura o ricevuta, sia l'acquisto di medicinali necessari alla cura dell'animale purché la spesa sia comprovata da scontrino fiscale parlante, riportante il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura (può essere identificata anche mediante la codifica «Fv», ossia farmaco veterinario), la qualità (il codice Aic) e la quantità dei medicinali acquistati. Sono comprese, inoltre, le spese sostenute per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie. Si ricorda che dal 2020 sono detraibili solamente le spese veterinarie pagate con modalità tracciabile e quindi il pagamento della prestazione con denaro contante pregiudicherà la detrazione della stessa.

Il limite di spesa si applica a prescindere dal numero di animali posseduti ed il diritto alla detrazione è ammesso in capo al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell'animale.

Con la risoluzione 24/E/2017 è stato inoltre precisato che non è più richiesta la prescrizione del veterinario, ma rimangono escluse dalle detrazione le spese per mangimi speciali (analogamente a quanto già specificato per i “padroni” in tema di integratori alimentari, come indicato dalla risoluzione 396/E/2008) perché tali prodotti non sono classificati come farmaci veterinari da parte del ministero della Salute.

Per quello che riguarda l'elaborazione della dichiarazione precompilata, è stata estesa, a decorrere dal periodo di imposta 2020 la trasmissione dei dati anche per le spese veterinarie (provvedimento Entrate 329676/2020).

Il fondo per l'acquisto di occhiali

Un'altra modifica approvata durante l'esame in commissione prevede l'istituzione di un «Fondo tutela vista» con l'obiettivo di erogare un contributo una tantum di 50 euro per l'acquisto di occhiali da vista o lenti a contatto correttive, a favore di categorie di famiglie che versano in condizioni di disagio economico.

L'emendamento approovato si rivolge in particolare a nuclei familiari con un Isee non superiore a 10mila euro annui, ma le modalità operative (modalità e termini per l'erogazione del beneficio) sono demandate ad un decreto del ministero della Salute, di concerto con quello dell'Economia. Analogamente ad altre misure agevolative di recente introduzione, è comunque previsto un limite massimo di spesa, corrispondente a 5 milioni di euro per il triennio 2021-2023.

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