Professione

Sos professionisti, dalle Regioni mutui e bonus per i tirocini

La mappa degli incentivi per gli studi dal territorio. Domande sulle piattaforme degli enti.

di Flavia Landolfi

Il grosso è concentrato sui finanziamenti. Nell’Italia dei ristori, le misure regionali per i professionisti, dagli avvocati ai commercialisti, passando per architetti, ingegneri, medici e consulenti del lavoro, si limitano nella gran parte dei casi ai prestiti per la liquidità. Il tentativo è quello di contenere gli effetti drammatici della pandemia e provare a dare ossigeno alle categorie delle professioni con il ricorso, per esempio, ai finanziamenti agevolati attraverso misure taglia-rate o con tassi di favore. Con le eccezioni della Toscana che corre in aiuti dei tirocinanti, della Puglia che continua a sostenere le attività professionali con un bonus una tantum, e infine del Friuli che già da tempo ha varato un pacchetto di misure strutturali dedicate ai professionisti. Per tutti gli avvisi vale la stessa regola: accedono ai bandi gli studi che ricadono sul territorio regionale.

GLI INCENTIVI REGIONALI PER I PROFESSIONISTI


Al Nord

Ha riaperto lo sportello il bando della Regione Piemonte per il sostegno dei professionisti (e delle imprese) che contraggono finanziamenti per la liquidità. Con una dotazione di 18,2 milioni la misura consiste in un contributo a fondo perduto fino 7.500 euro per abbattere i costi dei mutui con tetto massimo di 100mila euro. In Lombardia è attesa a fine mese la riapertura dello strumento «Credito Adesso Evolution» targato Finlombarda e Pirellone e andata “sold out” nelle edizioni precedenti: si tratta di 270 milioni per la liquidità.

Per i professionisti i prestiti concessi attraverso il sistema dei Confidi saranno calibrati tra 18mila e 200mila euro sui quali sarà applicato un contributo in conto interessi del 3 per cento. La Regione Liguria non ha bandi aperti per i professionisti. Ma nelle prossime settimane è in arrivo la riapertura di due bandi - 10 milioni in tutto - che concede contributi per la digitalizzazione degli studi e per la sanificazione anti-Covid. In Veneto è accessibile la sezione speciale regionale del Fondo di garanzia per le Pmi aperta anche ai professionisti: le risorse disponibili oggi sono di 41 milioni e sono destinate alle garanzie per ottenere mutui e altre forme di finanziamento.

Infine in Friuli Venezia Giulia la Regione ha da tempo acceso un pacchetto di strumenti di natura strutturale dedicati ai professionisti e quindi senza termini per la presentazione delle domande: si va dall’avvio delle attività, alla formazione passando per la conciliazione della maternità e dei tirocini all’estero.

Al Centro

In Emilia Romagna la Regione prosegue con le politiche di finanziamento e di accesso al credito. In pista c’è la possibilità di accedere a una linea di finanziamento sulla quale sono appoggiati 2 milioni di euro. I prestiti, da 5mila a 25mila euro, sono garantiti per il 50% e godono di un tasso di interesse pari a zero. Possono essere utilizzati per esigenze di liquidità ma anche per la formazione professionale o l’acquisto di strumenti.

Corre in soccorso dei tirocinanti per l’accesso alle professioni ordinistiche la Regione Toscana che con una misura da 2,8 milioni circa sostiene i praticanti che abbiano dovuto intorrompere le attività formative negli studi a causa della pandemia. I sussidi da due mensilità sono parametrati in base ai giorni di interruzione causata dai lockdown e dalla chiusura delle attività. In Umbria la Regione ha appena approvato una misura per l’erogazione una tantum di 1.500 euro. Per accedere al bonus c’è tempo fino al 26 febbraio.

Nel Mezzogiorno

Fondo Calabria competitiva è il nuovo strumento poi con cui la Regione Calabria offre finanziamenti agevolati per professionisti (e imprese) in grave situazione di carenza di liquidità: con una dotazione complessiva di 40 milioni il bando offre prestiti a tasso agevolato da 15mila a 80mila euro. Prosegue poi ancora per qualche giorno l’erogazione di 2mila euro una tantum messo in piedi dalla misura “Start” della Regione Puglia: lo sportello in questo caso chiuderà i battenti il 29 gennaio.

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