Imposte

Superbonus, professionisti nella morsa di 30 documenti

Per architetti, geometri, ingegneri e periti industriali ancora molti ostacoli al potenziale espansivo del 110%<br/>

di Giuseppe Latour

Un limite temporale, quello del 31 dicembre 2021, ormai palesemente insostenibile. Un assetto ancora difficile da comprendere per le polizze assicurative. Un eccesso di documentazione da presentare (oltre 30 tra asseverazioni e materiale tecnico vario, secondo il conteggio della Rete delle professioni tecniche). E, sullo sfondo, un magma di chiarimenti di soggetti diversi, tra i quali è difficile orientarsi.

Per i professionisti tecnici il nuovo superbonus al 110% è fonte, contemporanea, di opportunità lavorative, ma anche di una valanga di dubbi, molti dei quali potranno essere risolti solo da prossime modifiche normative. Tanto che proprio la Rete delle professioni tecniche (Rpt), la sigla che riunisce molte delle categorie interessate dalla nuova agevolazione, ieri ha sottolineato in una nota ufficiale come, nonostante i chiarimenti delle ultime settimane, restino «elementi che ostacolano il potenziale effetto espansivo» del 110%.

Il primo è quello dei tempi. La scadenza del 2021 non regge, di fronte a interventi che richiedono, specialmente in condomìni di grandi dimensioni, un tempo congruo solo per comprendere come muoversi e quali interventi realizzare. Serve un arco temporale maggiore, che consenta una programmazione vera: la richiesta è di arrivare al 2025.

Messa a posto la cornice, poi, bisognerebbe muoversi per risolvere questioni più materiali, ma altrettanto rilevanti. Come quella evocata dal presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Giuseppe Cappochin: «C’è un grande problema di liquidità per i professionisti. Con l’assetto attuale del 110%, rischiano di fare la diagnosi e il progetto senza avere compensi, se non al termine dei lavori. Viste le difficoltà di questa fase, servirebbero delle norme per spezzare questo meccanismo».

Un tema rilevante, perché si incrocia con quello del carico documentale. Certificazioni, asseverazioni, visure e attestazioni varie compongono una massa di almeno trenta differenti documenti di competenza del tecnico o dei tecnici incaricati, secondo la Rpt.

Responsabilità e polizze
Su questi adempimenti, poi, pesa il macigno delle responsabilità e, quindi, delle polizze assicurative. Va ricordato, infatti, l’obbligo per i professionisti di disporre di adeguata copertura assicurativa per un massimale non inferiore ai 500mila euro: in molti casi, per questo, sarà necessario sottoscrivere una polizza nuova.

Un onere sul quale il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano chiede che «venga chiarito che l’Rc professionale già sottoscritta dai professionisti è valida e contempla anche le responsabilità collegate all’asseverazione. Di fatto, sarebbe sufficiente un’estensione della polizza per coprire anche il 110%».

Impostazione condivisa dal presidente del Consiglio nazionale dei geometri, Maurizio Savoncelli: «Basta una semplice operazione di adeguamento delle polizze». Ma Savoncelli introduce anche un altro tema, quello dei chiarimenti legati al 110%: «Abbiamo chiesto ufficialmente che ci sia un interlocutore unico, senza la moltiplicazione che viviamo oggi. Con l’assetto attuale è difficile orientarsi tra le diverse indicazioni che arrivano». Una posizione che guarda anche al progetto del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli di varare un testo unico dei bonus edilizi.

Anche perché, come spiega il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali, Giovanni Esposito, in questi giorni i dubbi di stanno moltiplicando: solo la sua categoria ha inviato 38 quesiti differenti all’Enea. «In questo contesto - racconta - sarebbe essenziale introdurre una sorta di ravvedimento operoso per le piccole difformità nelle pratiche».

Sarebbe cioè necessario dare ai professionisti un termine congruo, dal momento della conclusione dei lavori, entro il quale autodenunciare eventuali errori di lieve entità nella compilazione delle diverse forme di attestazione. Procedendo, poi, a sanarli.

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