I temi di NT+Le massime di Cassazione

Le sentenze di Cassazione su amministratore di fatto, accesso ai locali e raddoppio dei termini

di Luca Benigni e Ferruccio Bogetti

Va sanzionato l’amministratore di fatto della Srl fittizia per le frodi intracomunitarie

Quale autore delle violazioni l’amministratore di fatto può rispondere delle sanzioni irrogate nei confronti della Srl fittizia che risulta insolvente verso l’Erario per le frodi operate in transazioni comunitarie attraverso il meccanismo dell’interposizione cartolare. Utilizzando infatti l’amministratore di fatto la società per sottrarsi alle conseguenze degli illeciti tributari commessi a proprio personale vantaggio, egli non può così godere della causa di disapplicazione recata dall’articolo 7 del Dlgs 269 del 2003, che prevede la sola sanzionabilità della società con personalità giuridica.

Cassazione, ordinanza 1546/2022

Il terreno edificabile occupato abusivamente paga l’Imu

In caso di occupazione abusiva del terreno edificabile da parte di terzi, il proprietario è comunque tenuto a corrispondere l’Imu, ancorché privato temporaneamente del possesso. Da una parte, il presupposto per l’assoggettamento a questa imposta è rappresentato dalla titolarità del diritto di godimento e, dall’altra, non rileva il possesso del diritto reale stesso.

Cassazione, ordinanza 1596/2022

Sanzione irrogata ma proporzionale ai tempestivi rimedi adottati dal contribuente

Ai fini dell’individuazione delle circostanze che rendono manifesta la sproporzione tra, da una parte, l’entità del tributo a cui la violazione si riferisce e dall’altra, la sanzione irrogata, occorre considerare anche il ritardo potenzialmente in grado di aggravare le conseguenze dell’infrazione commessa, perché la tempestività nel porre rimedio alla violazione commessa attraverso gli adempimenti necessari può scongiurare la perdita di gettito per l’Erario.

Cassazione, ordinanza 1693/2022

Senza autorizzazione l’accesso ai locali a uso promiscuo se comunicano agevolmente

L’autorizzazione del Pm per l’accesso dei funzionari dell’amministrazione e/o della Guardia di Finanza nei locali adibiti anche ad abitazione del contribuente, sempre necessaria in presenza di gravi violazioni, potrebbe non essere richiesta nel caso di locali a uso promiscuo. Questo in quanto la promiscuità dei locali destinatari dell’accesso ispettivo, che importa necessità dell’autorizzazione del Pm, rileva solo laddove sussista agevole possibilità di comunicazione interna tra i locali e non anche nel caso immobili non collegati internamente.

Cassazione, ordinanza 1698/2022.

Il giudice tributario motiva come ha applicato il principio di diritto

Ai fini della motivazione della sentenza il giudice tributario non può limitarsi ad esprimere il principio di diritto ricavabile da una pronuncia del giudice legittimità. Da una parte deve enunciare una regola di giudizio in astratto e dall’altro, deve rappresentare il processo cognitivo attraverso cui tale principio di diritto gli ha consentito di decidere il caso concreto a lui sottoposto.

Cassazione, ordinanza 1974/2022

La motivazione dell’avviso di liquidazione non si integra durante il processo

Se l’Amministrazione non li ha opportunamente già indicati nell’avviso di liquidazione della maggiore imposta di registro, essa non può integrare con documentazione prodotta nel corso del giudizio tributario la base imponibile rettificata degli atti per cui chiede la registrazione e la corrispondente aliquota di imposta applicata. Questo in quanto la motivazione è un requisito intrinseco dell’atto impositivo che presuppone che gli elementi di prova facciano riferimento a presupposti impositivi già indicati nell’atto e la facoltà dell’Amministrazione di produrre in giudizio elementi di prova ulteriori non consente comunque di superare il divieto di motivazione postuma.

Cassazione, sentenza 2039/2022

Solo l’assenza dei presupposti per la denuncia penale blocca il raddoppio dei termini

In caso di emissione dell’avviso di accertamento a seguito di raddoppio dei termini decadenziali perché si è in presenza di reato, il contribuente deve denunciare l’assenza dei presupposti dell’obbligo di denuncia penale al fine di contestarne l’emissione tardiva, perché egli non è legittimato a mettere in discussione la sussistenza del reato dal punto di vista oggettivo e/o soggettivo e neppure con riferimento al suo autore.

Cassazione, ordinanza 2106/2022