Imposte

Scontrini elettronici e Pos, arriva un bonus di 50 euro per i commercianti

Il decreto Aiuti-quater prevede un credito d’imposta del 100% a cui sono destinati 80 milioni di euro. Agevolate le spese 2023 per l’adeguamento alla nuova lotteria degli scontrini

di Dario Aquaro e Giovanni Parente

Da un lato, l’aumento del tetto al contante a 5mila euro. Dall’altro, un credito d’imposta fino a un massimo di 50 euro destinato a commercianti ed esercenti per i registratori telematici destinati alla memorizzazione e alla trasmissione dei corrispettivi elettronici. Il Governo fa una doppia mossa sul fronte dei pagamenti, agendo quindi anche sulla leva degli incentivi. Il decreto Aiuti-quater approvato dal Consiglio dei ministri di giovedì 10 ottobre riserva 80 milioni di euro per un credito d’imposta per l’adeguamento dei registratori di cassa destinati appunto a memorizzare e a trasmettere alle Entrate gli scontrini elettronici.

Costi agevolati e lotteria

L’agevolazione ha però un perimetro delimitato. Prima di tutto, a livello temporale: le bozze di provvedimento finora circolate, infatti, prevedono che il contributo valga nel solo 2023. Inoltre, c’è un preciso ancoraggio della misura: si fa riferimento alla modifica contenuta nel decreto Pnrr 2 (articolo 18, comma 4-bis, del Dl 36/2022) che, di fatto, apre la strada alla possibilità di trasformare il meccanismo delle estrazioni della “Lotteria degli scontrini”, introducendo le vincite istantanee, nel tentativo di rendere più semplice e dare più appeal alla misura. Misura che – va ricordato – nasce con finalità antievasione, anche perché possono accedere ai premi settimanali, mensili e annuali solo i residenti (maggiorenni) che pagano con strumenti tracciabili.

In definitiva, l’agevolazione consentirebbe di dare un aiuto agli operatori che adegueranno i registratori telematici integrati anche da Pos o altri sistemi in grado di accettare pagamenti elettronici. Il credito d’imposta potrà arrivare a coprire il 100% della spesa sostenuta, per un importo massimo di 50 euro per ciascun apparecchio. Il tutto nel rispetto delle risorse stanziate: ossia 80 milioni di euro per il 2023.

L’utilizzo in compensazione

Il credito d’imposta potrà essere sfruttato in compensazione nel modello F24, senza l’applicazione del tetto annuale degli importi compensabili (ora a 2 milioni di euro) e dei crediti d’imposta da indicare nel quadro RU (250mila euro).

E l’utilizzo sarà consentito a decorrere dalla prima liquidazione periodica Iva successiva al mese in cui è stata registrata «la fattura relativa all’adeguamento degli strumenti mediante i quali effettuare la memorizzazione e la trasmissione dei dati dei corrispettivi» ed è stato pagato, con modalità tracciabile, il relativo corrispettivo.

L’attuazione

Spetterà a un provvedimento delle Entrate (da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della norma) definire l’attuazione dell’agevolazione, comprese le modalità per usufruire del credito d'imposta, il regime dei controlli e ogni altra disposizione necessaria per il monitoraggio dell'agevolazione e per il rispetto del limite di spesa.

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