Imposte

Contante e scontrini, sui pagamenti digitali misure a due velocità

l tetto del cash a 5mila euro dal 2023 arriverà con la manovra. Subito i fondi del bonus per adeguare i registratori di cassa alla nuova lotteria

di Dario Aquaro e Giovanni Parente

Tra decreto Aiuti-quater e legge di Bilancio, sui pagamenti digitali il governo si muove a due velocità. L’aumento dei limiti all’uso del contante è stato cancellato dal testo del decreto legge, perché mancano i requisiti di urgenza, e rinviato alla prossima manovra. Ma nell’Aiuti-quater (articolo 8 del Dl 176/2022) è rimasta salda un’altra misura: il credito d’imposta per adeguare i registratori di cassa al venturo restyling della lotteria degli scontrini.

Il nuovo contributo è riservato agli esercenti obbligati alla memorizzazione e trasmissione online dei dati dei corrispettivi giornalieri. Ed è pari al 100% della spesa sostenuta nel 2023 per aggiornare i registratori telematici, fino a un massimo di 50 euro per ogni strumento. Ci sono a disposizione 80 milioni.

La norma per innalzare a 5mila euro il tetto al cash, invece, è solo posticipata. La modifica sarebbe entrata comunque in vigore a partire dal 1° gennaio 2023, quindi ci sarà tempo di inserirla nella manovra di fine anno, come hanno dichiarato le forze di maggioranza. Altrimenti il limite sarebbe destinato a passare dagli attuali 2mila a mille euro.

Se da un lato, così, si prospetta questa mossa pro contante, dall’altro prende nuova forma un incentivo all’utilizzo degli strumenti di pagamento tracciati. In attesa di capire se resteranno in piedi, e come, le sanzioni al Pos scattate lo scorso 30 giugno.

Il tax credit per i registratori di cassa – come detto – varrà per le spese “tecniche” che gli esercenti sosterranno nel 2023. E allora quali sono i caratteri di urgenza che differenziano questa norma da quella sul contante? La risposta è nel richiamo esplicito all’articolo 18, comma 4-bis, del Dl 36/22: il decreto Pnrr 2 che ha modificato il meccanismo della lotteria degli scontrini.

I registratori aggiornati serviranno, infatti, ad avviare il nuovo corso della lotteria, che potrà prevedere vincite istantanee e moltiplicare i premi messi in palio, anche se di importo più ridotto. Un modo per rendere più capillare e diffusa la tendenza a pagare con strumenti digitali, facendo leva sul premio. Il percorso dovrebbe portare a emettere uno scontrino con un Qr code che sarà associato all’intestatario del mezzo di pagamento (alternativo al contante) utilizzato, anche nell’ottica di evitare che qualcun altro si appropri dello scontrino e dell’eventuale vincita. In questo senso – come precisato anche nel rapporto sui risultati nel contrasto all’evasione fiscale e contributiva allegato all’ultima Nadef – sono in corso i lavori tra l’agenzia delle Dogane e Monopoli, l’agenzia delle Entrate e il partner tecnologico Sogei, proprio per mettere a punto il sistema informatico che consentirà la transizione verso l’instant win.

Le tempistiche sono già tratteggiate: concludere questa fase di natura più strettamente tecnica entro la fine dell’anno, usare i primi quattro mesi del 2023 per eseguire i test necessari e poi partire nella seconda metà del 2023. La logica che si sta seguendo è quella di minimizzare gli impatti sugli esercenti in termini di aggiornamento dei registratori di cassa e allo stesso tempo massimizzare la sicurezza di certificazione del sistema di gioco. In ballo non c’è solo l’associazione tra il Qr code e chi effettua il pagamento, ma anche la necessità di evitare la contraffazione dei codici stessi. Anche perché, una volta in funzione, il sistema dovrà “generare” centinaia di migliaia di premi per un valore complessivo di diverse decine di milioni di euro.

Intanto, proprio per venire incontro alle spese a carico di esercenti e commercianti, con il decreto Aiuti-quater vengono subito previsti i fondi per il bonus. Ora non resta che attendere il provvedimento di Dogane ed Entrate che dovrà disciplinare le specifiche tecniche e delineare le modalità di aggiornamento dei registratori.

DOMANDE & RISPOSTE

1. In cosa consiste la nuova agevolazione per i registratori di cassa?

È un credito d’imposta destinato agli esercenti con obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri. Il contributo è pari al 100% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 50 euro, per adeguare nel 2023 i registratori telematici, aggiornandoli. Il plafond disponibile è di 80 milioni di euro. Sarà l’agenzia delle Entrate a definire le modalità attuative, il regime dei controlli e ogni altra disposizione necessaria a monitorare l’agevolazione e il rispetto del limite di spesa.

2. Perché i registratori hanno bisogno di essere aggiornati?

L’obiettivo è adeguare gli strumenti alle prossime novità riguardanti la lotteria degli scontrini. Il decreto Pnrr 2 (Dl 36/22 convertito in legge a giugno scorso) all’articolo 18, comma 4-bis, contempla la possibilità di introdurre lotterie sia istantanee, sia differite, anche differenziate per entità e numero dei premi. Si prospetta quindi un restyling della lotteria: il cliente non sarà obbligato ad aspettare le estrazioni periodiche (ora settimanali, mensili e annuali), ma potrà verificare subito l’eventuale vincita con il Qr code dello scontrino.

3. Quando partiranno queste nuove estrazioni?

Per le estrazioni istantanee con premi più bassi (che renderanno la lotteria più simile al Gratta&Vinci), servono «uno o più provvedimenti» dell’agenzia delle Dogane, d’intesa con le Entrate. Il nuovo tax credit sui registratori telematici è, insomma, il preludio all’arrivo del provvedimento. L’ipotesi al momento è che le vincite istantanee possano partire dalla seconda metà 2023.

4. Per la lotteria rimane l’obbligo di pagamento tracciabile?

Sì. La misura è concepita con finalità antievasione, ed è destinata ai residenti (maggiorenni) che eseguono pagamenti elettronici – fuori dall’esercizio di attività di impresa, arte o professione – presso esercenti che trasmettono telematicamente i corrispettivi.

5. Per i pagamenti con carta continua a valere il credito d’imposta sull’uso dei Pos?

Sì. Agli esercenti (come anche ai professionisti) spetta comunque un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni con carte di credito, di debito o prepagate. Gli strumenti per accettare le carte, i Pos, possono anche essere integrati agli stessi registratori telematici.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©