Imposte

Nella ricerca e sviluppo la blockchain entra nella partita degli aiuti di Stato

La Commissione europea interviene sulla disciplina Rsi del 2022 entrata in vigore il 19 ottobre

di Roberto Lenzi

Trasformazione digitale, sostegno a prove e sperimentazione per migliorare le tecnologie, sostegno ad iniziative che non sarebbe svolte senza incentivi, semplificazione nella rendicontazione dei costi indiretti. Sono queste alcune delle novità che emergono dalla comunicazione della Commissione europea sulla «disciplina Rsi del 2022» entrata in vigore ieri. Questa stabilisce le norme in base alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti di Stato alle imprese per attività di Ricerca, sviluppo e innovazione (Rsi).

La Ue prevede di inserire tra le attività di ricerca ammissibili le tecnologie digitali e le attività connesse alla digitalizzazione. Cita a titolo esemplificativo quelle relative al supercalcolo, alle tecnologie quantistiche, alla blockchain, all’intelligenza artificiale, alla cybersicurezza, ai big data e cloud o edge computing. La nuova disciplina Rsi del 2022 contribuisce al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’Ue relativi alle transizioni verde e digitale. Prende in considerazione gli sviluppi normativi, economici e tecnologici e allinea le norme alle attuali priorità politiche dell’Ue, quali il Green deal europeo e le strategie industriali e digitali. Comprende l’aggiornamento delle definizioni esistenti di attività di ricerca e innovazione che possono beneficiare di sostegno. L’obiettivo della raccomandazione è quello di fornire certezza giuridica agli Stati membri e ai portatori di interessi. Viene inserita la possibilità di concedere il sostegno pubblico alle infrastrutture di prova e sperimentazione necessarie per sviluppare testare e migliorare le tecnologie. Questo con l’obiettivo di rafforzare il rapido sviluppo e la conseguente diffusione di tecnologie di punta e innovative, in particolare mediante le piccole e medie imprese, facilitando nel contempo la transizione verde e digitale dell’economia dell’Ue e contribuendo alla nuova agenda europea per l’innovazione. Vengono inserite norme atte ad agevolare l’applicazione pratica della disciplina Rsi e per alleggerire gli eventuali oneri amministrativi eccessivi per le imprese e le autorità pubbliche. Ad esempio, le nuove norme introducono un meccanismo semplificato per determinare i costi indiretti dei progetti di ricerca e sviluppo, che possono beneficiare di sostegno in base alle norme sugli aiuti di Stato.

La disciplina Rsi del 2022 mantiene misure di salvaguardia per garantire che gli aiuti siano limitati a quanto necessario e non comportino indebite distorsioni della concorrenza. Applica il principio della neutralità tecnologica e riguarda pertanto tutte le tecnologie, tutte le industrie e tutti i settori per garantire che le norme non determinino in anticipo quali percorsi di ricerca potrebbero portare a nuove soluzioni per prodotti, processi e servizi innovativi. La disciplina Rsi mira ad agevolare le attività di ricerca, sviluppo e innovazione che, a causa dei fallimenti del mercato, non sarebbero svolte senza sostegno pubblico. Consente agli Stati membri, a determinate condizioni, di fornire alle imprese e alla comunità di ricerca gli incentivi necessari per realizzare attività e investimenti importanti in questo settore.

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