Imposte

Orlando: il dossier terzo settore presto alla Commissione Ue

Il ministro del Lavoro interviene sul regime fiscale agevolato per gli enti iscritti nel registro unico nazionale. Per la notifica a Bruxelles delle misure fiscali si lavora con l'Economia

ADOBESTOCK

di Maria Carla De Cesari

«Tempi il più stretti possibile per la notifica a Bruxelles delle misure fiscali che richiedono il nuullaosta Ue. Sarà anche l’occasione per cogliere alcune indicazioni che provengono dal Terzo settore. È chiaro che questo lavoro non possiamo farlo da soli, ma c’è bisogno anche dell’intervento del ministero dell’Economia».

Andrea Orlando, ministro del Lavoro, risponde alla domanda del Sole 24 Ore sui tempi della notifica a Bruxelles su quella parte della riforma del Terzo settore che delinea un regime fiscale agevolato per gli enti iscritti al nuovo Registro unico nazionale. Registro unico che partirà una volta che saranno allineate tutte le autonomie che oggi tengono i registri parcellizzati e una volta che gli enti, modificati gli statuti con la procedura semplificata dell’assemblea ordinaria entro il 31 maggio, li avranno depositati nei Registri di attuale iscrizione.

Con queste precondizioni, il direttore generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese, Alessandro Lombardi, ha pronosticato l’avvio del nuovo Registro unico per fine giugno, inizio luglio.

Il ministro Orlando ha introdotto il convegno online promosso dai Consigli nazionali dei dottori commercialisti e del notariato, in collaborazione con «Il Sole 24 Ore» dedicato proprio al nuovo Registro unico. Un evento che si è concentrato sugli aspetti ordinamentali e civilistici della riforma del terzo settore, e che ha registrato la partecipazione di circa 3mila tra professionisti e funzionari della pubblica amministrazione. Venerdì 23, invece, si terrà la seconda puntata sarà dedicata alle questioni fiscali.

Orlando si è anche concentrato sulle “modalità” politiche che accompagneranno il dossier a Bruxelles. «Non dobbiamo andare a Bruxelles come davanti a un tribubale. L’economia sociale sta diventando centrale ma ancora non ha trovato spazio nella normativa europea. Abbiamo l’occasione per fare sì che l’Europa trovi gli strumenti giuridici per agevolarla . Anche nel vertice di Porto si parlerà del ruolo dell’economia sociale come fattore per uscire dalla crisi e il nostro ruolo si fonda sul fatto che il sociale è per noi una realtà importantissima sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo».

Il terzo settore che spazio avrà nel Recovery plan?

«Il ruolo - ha risposto il ministro - avrebbe potuto essere parzialamente diverso se le linee guida tra la pubblica amministrazione e il terzo settore, emanate a fine marzo, avessero orientato la progettualità del Recovery. Tuttavia, il terzo settore agisce trasversalmente e nelle linee si parla di coprogettazione e coprogrammazione: è importante spingere su tutta la pubblica amministrazione affinché questi paletti siano rispettati. Quasi tutto il Recovery può riguardare il terzo settore, dalla sostenibilità ambientale a quella sociale».

La riforma del Terzo settore ha una forte valenza sociale, ha ricordato il ministro, poiché si guarda alla trasparenza: il mondo del non profit deve “meritare” un trattamento di favore da parte dello Stato e deeve guadagnare la fiducia dei cittadini, che possono contribuire come volontari o sostenitori economici.

Orlando ha parlato del valore del controllo diffuso sull’attività svolta. In questo ambito i professionisti giocano una parte essenziale: i notai nel controllo di legalità e dei presupposti per l’acquisizione da parte degli enti della personalità giuridica; i commercialisti per i controlli come sindaci o revisori. «Dottori commercialisti e notai - ha affermato il ministro - hanno partecipato al processo per rendere la riforma diritto vivente».

In effetti i due Consigli nazionali, rappresentati al convengno da Massimo Miani (presidente dei commercialisti) e da Gianluca Abbate (consigliere nazionale del notariato) hanno accompagnato tutta la fase di attuazione e sono oggi impegnati per individuare le modifiche necessarie. Tra le questioni aperte, quella della personalità giuridica per gli enti che ne sono già in possesso: per il notariato non si prescinde dal controllo del notaio e dai requisiti patrimoniali, che - secondo l’articolo 22 del Codice, Dlgs 117/2017 - costituiscono il nuovo sentiero per acquisire la personalità giuridica e iscriversi al Registro unico.

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