Diritto

Dai costi alle procedure come funzionerà il Tribunale unico brevetti

di Federico Fusco

Salvo imprevisti e a condizione che la Germania completi la sua ratifica, ma ci sono pochi dubbi al riguardo, il Tribunale unificato dei brevetti dovrebbe cominciare ad operare entro la fine del 2022, al termine del periodo provvisorio. Con l’entrata in vigore del Protocollo di applicazione provvisoria dell’accordo sul Tribunale unificato dei brevetti, l’Europa si è infatti avvicinata ad un sistema di protezione brevettuale nuovo e più conveniente per le imprese.

Vediamo come funzionerà.

La struttura e le sedi

Il Tribunale unificato è una corte internazionale comune a tutti gli Stati membri della Ue aderenti al sistema, che comprende un tribunale di primo grado con sede centrale a Parigi e almeno un distaccamento a Monaco di Baviera, diverse sedi locali e regionali, una corte d’appello con sede in Lussemburgo e un Arbitration and Mediation Center con sedi a Lisbona e Lubiana.

A seguito di Brexit, le competenze della sede di Londra della Divisione centrale del tribunale unificato sono state spartite tra Parigi e Monaco, per il momento. Milano ospiterà certamente la sede locale italiana, ma ambisce a vedersi assegnata anche la sede della Divisione centrale che doveva essere di Londra, competente per i settori “Human necessities” e “Chemistry, metallurgy”.

La competenza

A regime, il Tub avrà competenza giurisdizionale esclusiva per tutte le controversie in materia di validità e contraffazione non solo dei nuovi brevetti europei “ad effetto unitario” ma anche dei brevetti europei “classici”, costituiti da un fascio di brevetti nazionali secondo la Convenzione sul brevetto europeo del 1973.

Con l’entrata in vigore dell’Accordo, infatti, al brevetto europeo “classico” si affiancherà un titolo nuovo: il brevetto europeo “ad effetto unitario”, con effetti cioè in tutti gli Stati membri che avranno ratificato l’Accordo, rilasciato dall’Ufficio europeo dei brevetti senza alcun bisogno di convalida nei singoli Paesi e con notevole risparmio di tempo e costi.

Allo stesso modo, le decisioni del Tribunale unificato fondate su brevetti ad effetto unitario – ad esempio i provvedimenti di inibitoria (anche cautelari) e di condanna al risarcimento dei danni – avranno effetto in tutti gli Stati membri contraenti. D’altro canto, le sentenze declaratorie dell’invalidità del brevetto unitario ne faranno venire meno gli effetti in tutti gli Stati aderenti, in un colpo solo. E questo costituisce il principale motivo di preoccupazione per i titolari dei brevetti. Oltre che il principale elemento di novità che avvocati e consulenti brevettuali dovranno considerare nel ridefinire le strategie di brevettazione e di enforcement dei diritti.

Il periodo transitorio

Inizialmente, durante il cosiddetto sunrise period di tre mesi prima che l’attività del Tribunale unificato abbia inizio e poi per un successivo periodo transitorio di sette anni – che potrà essere esteso per altri sette – i titolari dei brevetti europei “classici” potranno comunque decidere di sottrarre i propri titoli alla giurisdizione esclusiva del nuovo tribunale (esercitando il cosiddetto opt-out), a condizione che i brevetti in questione non siano già oggetto di procedimenti instaurati avanti il Tribunale unificato.

In pratica, durante il periodo transitorio vi sarà la competenza concorrente del Tribunale unificato e dei giudici nazionali, che continueranno ad avere giurisdizione esclusiva sulle azioni di contraffazione e invalidità dei brevetti europei “classici” per i quali sarà stato esercitato l’opt-out.

In seguito, il Tribunale unificato avrà competenza giurisdizionale esclusiva su tutti i brevetti europei e sarà teatro delle più importanti battaglie giudiziarie in materia sullo scacchiere europeo, con la sola eccezione del Regno Unito e, per ora, anche di Polonia, Croazia e Spagna.

I costi

Litigare davanti al Tribunale unificato costerà più che farlo davanti a un tribunale italiano, ma assai meno che affrontare un contenzioso multi-giurisdizionale con procedimenti pendenti contemporaneamente in tre o quattro Stati, come normalmente accade con i brevetti europei “classici”.

Le tariffe dei procedimenti (le cosiddette court fees) saranno suddivise in fixed fees, comprese tra 3.000 e 20.000 euro, e in value based fees proporzionali al valore della causa per giudizi di valore superiore a 500.000 euro. Per le piccole imprese i costi saranno ridotti del 40%.

Procedure e lingua

I giudizi si terranno nella lingua dello Stato che ospita le divisioni locali o regionali, o in quella designata dagli Stati che condividono quelle regionali, ma le parti potranno accordarsi per usare la lingua del brevetto con il benestare del collegio giudicante. Anche davanti alla Divisione centrale si userà la lingua del brevetto, e l’appello seguirà la lingua del primo grado.

I giudizi dinnanzi al Tribunale unificato seguiranno inoltre regole di procedura proprie, in buona parte improntate sul sistema tedesco e molto diverse da quelle a cui sono abituati gli operatori del diritto italiani, che si troveranno però a viaggiare su una macchina giudiziaria studiata con l’ambizione di portare a una sentenza di merito (di primo grado) entro un anno dall’instaurazione del procedimento. Se questa ambizione diventerà realtà, sarà un risultato notevole e senza precedenti per i nostri standard nazionali.

I giudici

saranno selezionati durante il periodo di applicazione provvisoria. Alcuni saranno “togati”, con preparazione giuridica equivalente a quella dei giudici nazionali, mentre altri saranno tecnici, esperti in diversi settori tecnologici, tutti con comprovata conoscenza del diritto civile e delle controversie in materia di brevetti.



La struttura
Sede centrale a Parigi
Il Tribunale unificato è una corte internazionale comune a tutti gli Stati Ue (tranne, per ora, Polonia, Croazia e Spagna) che avrà un tribunale di primo grado con sede centrale a Parigi e almeno un distaccamento a Monaco di Baviera, diverse sedi locali e regionali, una corte d'appello con sede in Lussemburgo e un Arbitration and Mediation Center con sedi a Lisbona e Lubiana.

La candidatura di Milano
A seguito di Brexit, le competenze della sede di Londra della Divisione centrale sono state spartite tra Parigi e Monaco, per il momento. Milano che ospiterà la sede locale italiana, ambisce a vedersi assegnata anche la sede della Divisione centrale.

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