Adempimenti

Addio agli studi di settore, tappe serrate per il varo dei nuovi Isa

di Giovanni Parente

Nuovi Isa più attenti alla fedeltà fiscale dei contribuenti ma anche più “sensibili” a individuare incoerenze sintomatiche di evasione . Il cantiere delle “pagelle fiscali” destinate a sostituire gli studi di settore già a partire dal prossimo anno (quindi con effetto dal periodo d’imposta 2017) è ancora aperto. A indicare la road map è stato ieri l’amministratore delegato di Sose ieri in audizione in commissione Finanze alla Camera.

I primi 70 indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa, appunto) sono in via di completamento. Più nello specifico, ha sottolineato Ceriani, «53 sono già stati fatti mentre i restanti 17 verranno completati entro la metà del mese prossimo». Di questi 53 poi «40 sono stati già discussi con le associazioni di categoria». Per questi primi 70 indicatori che interesseranno 1,4 milioni di partite Iva tra professionisti, imprese e società «ci saranno tutte le premesse per poter portare alla firma il decreto ministeriale che sancisce l’entrata in vigore».

Ma non finirà qui, perché «il lavoro verrà completato l’anno prossimo con altri 83» indicatori, ha riferito Ceriani. Questa seconda fase riguarderà 2,1 milioni di contribuenti. Il lavoro «sta procedendo secondo i tempi previsti in stretta collaborazione con l’agenzia delle Entrate e con Sogei». E si «sta dedicando molta attenzione - ha aggiunto - ad aspetti informatici e procedurali per garantire che il processo approdi a una soluzione felice anche dal punto di vista del funzionamento dell’infrastruttura informatica». L’Ad di Sose ha anche tenuto a sottolineare che «è stata avviata una prima interlocuzione con il Garante Privacy, che approfondiremo nei mesi prossimi e nelle specifiche più di dettaglio».

Dietro, però, c’è un cambio di filosofia rispetto ai “vecchi” stuidi di settore: si passa da elaborazioni statistiche volte a elaborare un ricavo presunto a dare una valutazione su una scala da 1 a 10. Se l’affidabilità è sufficientemente alta si ha, infatti, la possibilità di accedere al regime premiale. Per chiriporterà un “voto” basso la norma non prevede nulla ma il punteggio degli indicatori di affidabilità entra come criterio per la preparazione delle liste selettive per i controlli. Ma il nuovo sistema costruito su uno storico di otto anni sarà, secondo quanto riportato dai vertici di Sose, maggiormente sensibile a cogliere possibili sproporzioni tra i costi. Un’analisi su un arco temporale prolungato potrebbe, infatti, consentire di cogliere tutta una serie di incoerenze, ad esempio chi ha “gonfiato” eccessivamente il magazzino. E non solo, perché la stima non solo dei ricavi ma anche di valore aggiunto e reddito potrebbe cogliere forme di evasione finora individuabili con molta difficoltà come il lavoro nero.

Resta il fatto, come ha rimarcato il presidente della commissione Finanze della Camera Maurizio Bernardo (Pd), che con i nuovi Isa «per 3,5 milioni e mezzo di imprese e professionisti si apre la strada a veri e propri indicatori di compliance nell’ottica di una semplificazione e quindi di un miglioramento dei rapporti con l’amministrazione finanziaria».

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