Professione

Consulenti e manovra: giudizio in chiaroscuro

Calderone: «Gli effetti delle novità da valutare nei prossimi mesi»

di Mauro Pizzin

Ai professionisti serviranno dei mesi per valutare gli effetti positivi o negativi delle numerose novità apportate sul fronte tributario e in materia di lavoro dalla legge di Bilancio 2022. È quanto emerso nel 32° Forum lavoro/fiscale organizzato dal Consiglio nazionale e dalla Fondazione studi consulenti dei lavoro con due sessioni di approfondimento in programma anche il 20 gennaio.

«Per capire l’efficacia degli interventi serve tempo - ha confermato Marina Calderone, presidente nazionale -. Citando solo alcuni dei cambiamenti più significativi, certo da parte del Governo c’era la necessità di dare un segnale sul fronte della pressione fiscale e del taglio del cuneo, per cui la riduzione del numero delle aliquote va vista con favore. La nostra Fondazione dice, tuttavia, che ne beneficiano solo i redditi medio alti. Anche sul fronte assegni familiari c’era bisogno di un riordino, ma l’intervento di fatto penalizzerà i redditi bassi, che vedranno assorbiti gli altri bonus. Segnalo, ancora, il tentativo di riduzione del cuneo contributivo, da cui però gli autonomi restano fuori. Sul fronte degli ammortizzatori, infine, più che di una riforma complessiva parlerei di un restyling, mentre noi avevamo espresso la necessità di un assegno unico a sostegno del reddito per rendere più veloci i processi, semplificandoli».

Una lettura in chiaroscuro è stata data anche sulle misure anti-delocalizzazione, con l’obbligo di comunicazione preventiva alle parti sociali. «Un intervento legislativo discutibile - secondo Gabriele Fava (Corte dei conti) - visto che più che bloccare le imprese bisognerebbe incentivarle a riportare la produzione in Italia grazie ad azioni di reshoring che, come già visto in altri Paesi, aumenterebbero anche l’occupazione».

Sulle modifiche in busta paga si è soffermato il presidente della Fondazione Studi, Rosario De Luca, secondo cui «ancora nessuno può stabilire se il saldo finale della busta paga ad aliquote e detrazioni modificate e in presenza del nuovo assegno unico garantirà al lavoratore lo stesso importo del 2021 anche alla luce del fatto che l’assegno, peraltro erogato dall’Inps, è legato al patrimonio e non al reddito».

Per quanto fuori dal perimetro della legge di Bilancio, è stato analizzato anche il tema del green pass nei rapporti di lavoro. «Si tratta certamente di un diluvio di norme che si stratificano e creano difficoltà applicative - ha sintetizzato l’avvocato Arturo Maresca, ordinario di Diritto del lavoro alla Sapienza di Roma - e quindi il giudizio tecnico è negativo, ma si deve ammettere che il legislatore ha dovuto prendere atto dell’emergenza con una legislazione di risposta».

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