Controlli e liti

Suprema corte ancora in attesa del decreto sui «rinforzi»

di Marco Mobili e Giovanni Parente

L’affaire dell’arretrato in Cassazione attende la piena operatività del decreto del ministero della Giustizia - previsto dalla manovra - chiamato a fissare i criteri per la nomina fino a un massimo di 50 magistrati ausiliari. Magistrati che dovranno contribuire ad aggredire le pendenze tributarie in Suprema corte (ormai vicine alla metà del totale del civile).

Per avviare lo smaltimento non basterà solo il decreto ministeriale perché ci sarà da esaurire tutta l’attività degli interpelli, ossia l’analisi delle domande presentate dai candidati a ricoprire il ruolo di magistrati ausiliari onorari. Ruolo per il quale non bisogna superare i 73 anni di anzianità anagrafica al momento dell’istanza.

In attesa dei dettagli sulla procedura è stato ieri il presidente del Cpgt Mario Cavallaro a sollevare «sommessamente» il dubbio «sull’attitudine strutturale dell’iniziativa a risolvere il problema». Mentre l’Uncat (Unione nazionale camere avvocati tributaristi) segnala con una nota del presidente Antonio Damascelli l’opportunità di valutare anche altre proposte per smaltire le pendenze in Cassazione. Tra queste «l’accorpamento dei ricorsi arretrati per argomenti seriali da decidere in un’udienza dedicata» o anche «l’istituzione di una sezione V bis con un numero di almeno 40 magistrati, parte dei quali costituiti anche da avvocati nominati, come per legge, per meriti insigni».

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