Controlli e liti

Con i dati della fattura elettronica in arrivo gli alert sull’Iva 2019

Faro sulle anomalie risultanti dalla dichiarazione presentata nel 2020. Sotto la lente anche le operazioni in reverse charge non indicate

La compliance fa rotta sulle anomalie dell’anno d’imposta 2019 (dichiarazione presentata nel 2020), ossia il primo anno di piena applicazione della fattura elettronica. In arrivo gli alert ai contribuenti risultanti dall’incrocio delle informazioni proprio dei dati delle fatture elettroniche, quelli dei corrispettivi registrati e trasmessi telematicamente all’Agenzia e appunto quelli indicati nel modello dichiarativo. A prevederlo è il provvedimento 408592/2022 delle Entrate.

La comunicazione inviata dall’amministrazione finanziaria via pec (o in assenza tramite posta ordinaria), e i cui dettagli sono disponibili nel «Cassetto fiscale» del contribuente e nella sezione web «Fatture e corrispettivi», accende un faro su diversi campi della dichiarazione. Tra questi, c’è l’ammontare complessivo delle operazioni attive imponibili o delle operazioni passive in regime di inversione contabile (reverse charge) che non risulterebbe indicato nel modello. Ma anche l’importo complessivo delle operazioni attive esenti o in regime di inversione contabile (reverse charge) che non risulterebbe documentato, invece, dalle fatture elettroniche emesse. Tutti i dati sono messi a disposizione anche della Guardia di Finanza attraverso strumenti informatici.

Una volta ricevuta la comunicazione, si apre una sorta di bivio per il contribuente. Anche tramite intermediari abilitati, può richiedere informazioni o segnalare all’agenzia delle Entrate eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti con le modalità indicate nella comunicazione.

Nel caso in cui, invece, riconosca l’errore o l’omissione, il contribujente ha a disposizione la strada del ravvedimento operoso, beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni.

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