Imposte

Bonus casa, con la cessione frazionata di singole annualità il codice univoco si moltiplica

Il trasferimento di porzioni di crediti sarà reso possibile dal nuovo sistema dei codici identificativi delle Entrate. Si attende un provvedimento

di Giuseppe Latour

Il codice univoco associato, a partire dal primo maggio, in blocco a un credito fiscale potrà essere affiancato da ulteriori codici, agganciati alle singole annualità, quando si scelga di effettuare il frazionamento e scomporre il bonus. Anche se resta il divieto di frazionare i crediti per importi più piccoli della singola annualità.

È questo il meccanismo che l’agenzia delle Entrate regolerà in una circolare di prossima emanazione, secondo quanto sta emergendo in questi giorni, a partire dalle parole di venerdì scorso del direttore dell’agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

A livello pratico, il meccanismo funzionerà sdoppiando i codici. Dopo la comunicazione dell’opzione di cessione del credito o di sconto in fattura, la detrazione si trasforma in credito di imposta ed entra nel circuito delle cessioni: attraverso la piattaforma delle Entrate, sarà possibile sapere da subito quanti passaggi ci sono ancora a disposizione per quel credito, tra soggetti qualificati e non qualificati.

Dal primo maggio scorso, la piattaforma associa a ciascun credito un codice univoco che serve a renderlo identificabile, tracciando tutti i passaggi successivi. Materialmente, i primi codici saranno visibili dai contribuenti a partire dal prossimo 10 giugno.

Quando si voglia effettuare la cessione di una singola annualità, a quell’anno la piattaforma delle Entrate attribuirà un codice ulteriore, che lo renderà spacchettabile e tracciabile. In questo modo, tutte le diverse frazioni che compongono il credito (quattro o cinque, ad esempio, nel caso di un superbonus) potranno essere vendute a soggetti differenti, senza vincoli particolari. Non sarà possibile creare unità più piccole della singola annualità: il frazionamento di importi inferiori sarà, allora, vietato.

In attesa della piena partenza del meccanismo dei codici univoci, si è aperta ieri una settimana di tempi supplementari a disposizione dei soggetti che hanno avuto problemi con scarti e annullamenti delle opzioni relative a interventi 2021 o a rate residue del 2020. Le Entrate, infatti, con la risoluzione 21/E hanno aperto una finestra extra (dal 9 a al 13 maggio) a disposizione dei contribuenti.

Fino a venerdì sarà, così, possibile inviare comunicazioni sostitutive e annullamenti di comunicazioni trasmesse e accolte dal 1° al 29 aprile, per le rate residue delle spese del 2020 e per le spese del 2021. E sarà anche possibile ritrasmettere comunicazioni scartate dal 25 al 29 aprile, sempre per le rate residue delle spese 2020 e per le spese 2021, «a parità di codice fiscale del beneficiario e anno della spesa».

Il 13 maggio scadrà il termine anche per le comunicazioni sostitutive e gli annullamenti di queste opzioni. I crediti relativi a queste comunicazioni saranno, comunque, caricati e visibili entro il 17 maggio prossimo sulla piattaforma dell’Agenzia.

Ultima segnalazione: ieri l’agenzia delle Entrate ha aggiornato i suoi software per la compilazione e il controllo delle opzioni, prevedendo materialmente la possibilità di sfruttare la proroga prevista per i soggetti passivi Ires e per i titolari di partita Iva «relativamente all’invio delle comunicazioni delle spese del 2021 e delle rate residue per le spese del 2020». Potranno prendersi fino al prossimo 15 ottobre per comunicare le opzioni che per gli altri privati sono scadute il 29 aprile.

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