Controlli e liti

Cartelle, rateizzazione facile per debiti fino a 120mila euro

Un emendamento al decreto Aiuti raddoppierebbe la soglia al di sotto della quale è possibile pagare in più riprese se si è in difficoltà

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Nel decreto Aiuti si fa largo anche la riscossione e in particolare la possibilità di concedere più tempo a imprese e cittadini per pagare i loro debiti con l’amministrazione finanziaria, gli enti previdenza e per le multe stradali. L’emendamento presentato dal presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin, è infatti tra quelli che al momento sembrano avere maggiori possibilità di essere approvati in settimana con il via libera del Governo.

L’obiettivo per Italia Viva è quello di garantire maggiore liquidità a professionisti, imprese e cittadini utilizzando la leva della rateizzazione dei debiti fiscali e contributivi che saranno notificati ai contribuenti sotto forma di somme iscritte a ruolo e dunque con cartelle esattoriali. In questo senso va letta la modifica che viene chiesta alle attuali regole sulla dilazione dei pagamenti richiesti da Agenzia Entrate- Riscossione (Ader) e che punta, in primo luogo, a elevare dagli attuali 60mila a 120mila euro il limite oltre il quale la rateizzazione fino a 72 mesi (10 anni) «può essere concessa se il contribuente documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà».

Questo si traduce in una forte semplificazione per chi sta sotto i 120mila euro di debito visto che potrà ottenere la dilazione dei versamenti delle cartelle con procedura semplificata e senza dover dimostrare all’agente della riscossione l’oggettiva difficoltà economica. Va ricordato, inoltre, che il nuovo tetto ipotizzato dall'emendamento al Dl Aiuti, va oltre i 100mila euro previsti fino al 31 dicembre scorso dai decreti anti crisi varati durante l’emergenza Covid come soglia del debito rateizzabile sotto cui il debitore non deve presentare la documentazione che attesti la temporanea difficoltà economica a saldare il proprio debito in unica soluzione.

Dalla fotografia scattata dalla Corte dei conti la scorsa settimana con la relazione sul rendiconto generale dello Stato, emerge chiaramente che le rateizzazioni dei crediti tributari tra quelle concesse e revocate al 1° gennaio scorso hanno toccato la cifra monstre di 178,3 miliardi di euro. Il dato è relativo al carico iscritto a ruolo complessivo da parte di Ader a partire dal 2008 fino al termine dello scorso anno. Rispetto al 2021 il monte crediti è cresciuto di oltre 7 miliardi. Preso singolarmente il 2021 su 3,8 milioni di istanze di rateizzazioni in corso a fine anno se ne sono estinte con il pagamento dei debiti dovuti circa 2,4 milioni per un carico di somme iscritte a ruolo di 9,4 miliardi di euro. I restanti 1,4 milioni di istanze, con un controvalore di crediti dello Stato di quasi 19 miliardi, si sono chiusi con il mancato o parziale pagamento dei piani di dilazione.

A fine 2021 le rateizzazioni concesse da agenzia Entrate-Riscossione ammontavano a 28,3 miliardi con una riduzione, evidenzia la Corte dei conti, rispetto alla fine del 2020 di 4,3 miliardi. Ma ciò che cresce, anche in virtù delle difficoltà a pagare manifestata in questi ultimi due anni da parte dei debitori dello Stato, sono le revoche delle rateizzazioni che a inizio 2022 hanno raggiunto i 5,8 milioni di istanze per un controvalore in euro di oltre 126 miliardi di rate n0n pagate.

Ed è sui meccanismi di decadenza dalla rateizzazione che interviene il correttivo al decreto Aiuti. Oggi si perde il piano di dilazione se non si pagano 5 rate, anche non consecutivo. Fino al 31 dicembre scorso, i vari decreti anti crisi avevano previsto che la decadenza dai versamenti a rate avvenisse dopo 10 rate non saldate. L’emendamento Marattin punta ora a elevare fino a 8 le rate non pagate prima che l’agente pubblico della riscossione proceda alla revoca della dilazione dei versamenti.

Inoltre, sempre con lo stesso emendamento, si punta a prevedere la possibilità di ottenere al rateizzazione, in forma semplificata, per ogni singola richiesta di pagamento, così come la possibilità di non poter più chiedere una rateizzazione dopo essere decaduti.

Il correttivo presentato e che sembra destinato al voto in settimana prevede, infine, che le nuove regole si applichino alle rateizzazioni che saranno concesse da agenzia delle Entrate-Riscossione dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto Aiuti , attesa da calendario per il 17 luglio 2022.

Ma attenzione: per non chiudere del tutto la porta ai contribuenti già in difficoltà con il pagamento dei vecchi piani di rateizzazione, la nuova norma consente di poter salire nuovamente sul treno delle dilazioni delle cartelle a patto però di aver saldato, alla data di presentazione della nuova richiesta, di rateizzazione, tutte le rate già scadute e non versate.

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