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Credito d’imposta per i beni strumentali, investimenti da programmare

Le regole per il 2022 non risultano modificate dalle nuove disposizioni normative contenute nel Ddl di Bilancio

di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware

Novità in arrivo, nella legge di Bilancio 2022, per il credito d’imposta in investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.
Si tratta sostanzialmente di un’estensione temporale delle norme già note, contenute nei commi da 1051 a 1063, articolo 1, legge 178/2020, con nuovi coefficienti differenziati per ciascuna delle annualità per le quali l’agevolazione verrà estesa.

I beni non 4.0

Al di là dell’innegabile beneficio per le imprese che potranno fruire di tali nuove agevolazioni, segnaliamo negativamente il venir meno del credito d’imposta previsto per i cosiddetti «beni non 4.0» di cui ai commi 1054 e 1055 della legge 178 nei quali era compreso anche l’investimento di software gestionale.

La misura infatti non è compresa nelle proroghe: speriamo si tratti solo di una dimenticanza sulla quale l’Associazione non mancherà di farsi sentire nelle sedi opportune.

Gli effetti delle novità

In ogni caso il vantaggio di poter già ora conoscere le norme che saranno in vigore negli anni a venire sarà duplice:

O da una parte le imprese potranno effettuare una pianificazione fiscale con un’ottica di medio termine ed effettuare gli investimenti in modo consapevole, già conoscendo il risparmio d’imposta a essi correlato;

O dall’altra le software house che forniscono gli strumenti di calcolo agli operatori del settore sanno già ora, con certezza, che il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali non va più considerato come un’agevolazione temporanea, bensì come un’agevolazione strutturale, al pari degli ammortamenti, per cui tutte le implementazioni alle procedure potranno essere effettuate in un’ottica di investimento di prodotto.

Più in dettaglio, all’interno del testo della manovra economica, bollinato e firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, trasmesso al Senato per il consueto percorso parlamentare, è contenuto l’articolo 10 titolato «Proroga del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali Transizione 4.0 … omissis» che apporta le seguenti modifiche all’attuale testo di legge:

O nel confermare la data di inizio al 16 ottobre 2020, elimina dal comma introduttivo (il 1051) ogni riferimento temporale alla data di termine dell’agevolazione;

O per i beni materiali compresi nell’allegato A, introduce una nuova finestra che va dal 1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2025 (posticipata al 30 giugno 2026 in caso di acconto), per cui l’agevolazione spetta nella misura scalare del 20%-10%-5% del costo, nelle fasce rispettivamente fino a 2,5-10-20 milioni di euro (comma 1057-bis);

O per i beni immateriali compresi nell’allegato B, allunga al 31 dicembre 2023 (invece del 31 dicembre 2022) il termine ultimo di spettanza dell’agevolazione nella misura del 20% fino a 1 milione di euro, compreso quello dell’ulteriore finestra di sei mesi in caso di acconto (comma 1058);

O sempre in relazione ai beni immateriali compresi nell’allegato B, introduce una nuova finestra che va dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 per cui l’agevolazione spetta nella misura del 15% fino a 1 milione di euro, prevedendo sempre un’ulteriore finestra di sei mesi in caso di acconto (comma 1058-bis);

O ancora, sempre in relazione ai beni immateriali compresi nell’allegato B, introduce una seconda ulteriore finestra che va dal 1* gennaio 2025 al 31 dicembre 2025 per cui l’agevolazione spetta nella misura del 10% fino a 1 milione di euro, prevedendo sempre un’ulteriore finestra di sei mesi in caso di acconto (comma 1058-ter).

I beni meritevoli

L’estensione dell’agevolazione è chiaramente indirizzata agli investimenti cosiddetti meritevoli, ossia quelli relativi ai beni materiali di cui all’Allegato A e ai beni immateriali di cui all’allegato B, legati entrambi al Piano Transizione 4.0, che prevede una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e per le attività di design e ideazione estetica. In conseguenza a tutto ciò, risulterà naturale un’ulteriore evoluzione strutturata dei software gestionali prodotti dalle software house associate ad AssoSoftware, che già ora permettono una gestione completa del credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali nuovi, sia all’interno degli applicativi di gestione dei beni ammortizzabili e leasing, sia anche negli applicativi di gestione della delega unica F24. Ma in molti casi anche in quelli di contabilità ordinaria, in relazione alla contabilizzazione dei crediti d’imposta e degli eventuali risconti del contributo ai fini della determinazione corretta della sua competenza contabile.

Aggiornamento software

Va segnalato, infine, che l’adeguamento dei software gestionali potrà essere effettuato nel corso del prossimo anno, senza l’urgenza che in molti casi contraddistigue le novità fiscali, dato che le regole per il 2022 non risultano modificate dalle nuove disposizioni normative.