Controlli e liti

Processo tributario telematico verso lo stop all’obbligo di firma digitale sugli allegati

di Marco Mobili e Giovanni Parente

Stop all’obbligo di firma digitale sugli allegati ai ricorsi telematici. Accesso temporaneo al fascicolo informatico per la parte che non si è ancora costituita. Sono due semplificazioni allo studio per il debutto del processo tributario telematico che diventa obbligatorio dal 1° luglio 2019. Ad annunciarlo è Fiorenzo Sirianni, a capo della Direzione giustizia tributaria del Mef, precisando che «la firma digitale resterà obbligatoria per ricorsi, appelli e controdeduzioni». Ma sul fronte dei documenti digitali c’è ancora incertezza tra gli operatori.

La certificazione dei documenti digitali, ad esempio, sarà consentita solo ai difensori degli enti impositori?

Occorre sgombrare subito ogni dubbio sulla corretta lettura dell’articolo 25-bis del decreto legislativo 546/1992, introdotto dal decreto legge 119/2018. Il potere di attestazione di conformità degli atti e documenti in possesso del difensore e di quelli estratti dal fascicolo processuale telematico è mutuato dalla disciplina dei processi telematici civile e amministrativo ed è attribuito sia ai difensori di tutte le parti processuali sia ai dipendenti degli uffici impositori e dei soggetti della riscossione. A confermarlo sono il testo letterale della norma e la relazione dell’impatto della nuova normativa sull’attuale regolamentazione (Air). Inoltre l’esenzione dai diritti di copia connessa al potere di certificazione non può che riguardare la sola parte processuale privata; infatti, gli uffici tributari, siano essi difesi dai propri dipendenti o da un professionista, risultano già esenti dal pagamento dei diritti in base all’articolo 263 del Testo unico sulle spese di giustizia. Il Dipartimento delle finanze emanerà comunque istruzioni e chiarimenti.

Ci sono poi le udienze a distanza. Vi state organizzando?

Per la concreta attuazione della norma sull’udienza a distanza è necessario un decreto ministeriale che individui le regole tecniche. Su queste stiamo lavorando con il partner tecnologico Sogei. Sappiamo che l’obiettivo della norma è quello di agevolare l’organizzazione del lavoro dei professionisti e degli uffici tributari e per questo ipotizziamo una prima sperimentazione tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020. Il Mef doterà gli uffici di segreteria delle Commissioni tributarie delle tecnologie e degli strumenti necessari a garantire l’efficienza dei collegamenti a distanza per la parte che ne farà richiesta.

Altre semplificazioni oltre all’esenzione dai diritti di copia?

Per il 1° luglio 2019 realizzeremo alcune semplificazioni ed agevolazioni sugli applicativi che riguardano l’estensione dell’uso della firma digitale Pades sui documenti informatici, la facoltà, e non più l’obbligo, di firmare digitalmente i documenti diversi dagli atti introduttivi e l’attivazione del servizio per l’accesso temporaneo al fascicolo informatico rivolto alla parte che ancora non si è costituita. È in programma, infine, per il 2019 anche l’estensione del pagamento online del contributo unificato a tutte le Commissioni tributarie con il servizio PagoPa.

Con il Dl fiscale saranno sanate anche per il passato le validità di costituzione (carta-digitale). Si mette fine a un lungo e altalenante contenzioso?

La norma di interpretazione autentica presente nel comma 2 dell’articolo 16 del decreto legge 119/2018 ha proprio lo scopo di superare i contrasti sorti in giurisprudenza garantendo la legittimità di tutte le costituzioni in giudizio telematiche del resistente anche se riferite a ricorsi e appelli presentati con modalità tradizionali. Inoltre, la norma assicura la validità dell’appello telematico anche se il giudizio di primo grado si è svolto con atti depositati su carta.

Si chiude la prima fase del processo telematico. Un breve bilancio?

A contribuenti, professionisti ed enti impositori che lo chiedevano dal 15 luglio 2017 è stato consentito di utilizzare il processo telematico in tutte le Commissioni tributarie. I dati registrati fino ad oggi vedono un costante aumento degli atti depositati online. Il volume documentale digitale da gennaio 2018 al 15 novembre scorso registra una media del 38% sul totale degli atti depositati. Restringendo il campo dell’analisi al periodo settembre –novembre 2018, la percentuale raggiunge quasi il 46 per cento. Non abbiamo registrato rilevanti criticità tecniche sull’utilizzo dei sistemi. Il che è sinonimo di garanzia per tutti gli attori del processo tributario.

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