Imposte

Cinquanta debutti l’anno nel segmento Aim Italia

di Lucilla Incorvati

Tra i 40 e i 50 debutti su Aim Italia nel 2018 per un numero complessivo di circa 160 aziende nel triennio 2018/2020. È questo l’effetto atteso a seguito del decreto ministeriale (Mise) che consente uno sconto fino al 50% dei costi sostenuti sotto forma di credito d’imposta per accedere a Piazza Affari.

In particolare, la misura (per un totale di 80 milioni da utilizzarsi in tre anni) è accessibile anche a quelle Pmi (aziende con un fatturato entro i 50 milioni di euro) che vogliono quotarsi su Aim Italia, il segmento di Borsa Italiana destinato alle aziende ad alta crescita con un percorso più agevolato. Il provvedimento, introdotto dal governo, completa il pacchetto di misure sulla Finanza per la crescita avviato già da alcuni anni e che ha portato tra gli altri nel 2017 al lancio dei Pir (Piani individuali di risparmio, riservati ai privati) con i quali, riconoscendo un’agevolazione fiscale ai sottoscrittori che mantengono l’investimento per almeno 5 anni, si è voluto consentire un flusso virtuoso di risparmio dai privati alle aziende.

Il decreto stabilisce nel dettaglio chi può essere destinatario del provvedimento, in quale misura e per quali voci di spesa si potrà usufruire dell’agevolazione. Allo studio di fattibilità del decreto ha contribuito la società indipendente IrTop consulting di Milano. Forte dei dati sull’osservatorio Aim (una mappatura completa delle aziende presenti su questo mercato di Borsa) che IrTop Consulting conduce da oltre sei anni, la società milanese ha messo nero su bianco le tipologie dei costi di quotazione su Aim Italia, i possibili impatti sul numero di nuove Ipo, fino alla stima della misura complessiva. «Nell’ambito del nostro supporto tecnico - spiega Anna Lambiase, amministratore delegato di IrTop Consulting - le tematiche di approfondimento hanno riguardato la definizione della policy sotto il profilo dei costi medi di Ipo e la misura della norma in termini di risorse stanziate».

A livello generale, secondo la stima IrTop, considerando tutte le voci di costo in relazione ai costi variabili di collocamento, emergono costi che variano nel range tra i 565 e i 765mila euro in relazione ad un dato mediano di raccolta tra i 5,3 milioni e i 7,2 milioni di euro. Le Ipo di Pmi nel 2017 hanno registrano un costo complessivo (advisory e collocamento advisory) di 12,5 milioni con un costo medio stimato per azienda di 891.429 euro per una raccolta media di 8,7 milioni.

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