Adempimenti

Slitta a fine 2018 il Sistri sui rifiuti

di Carmine Fotina

Slitta di un anno, al 31 dicembre 2018, la piena entrata in vigore del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri).

Di conseguenza per tutto il 2018 non si applicheranno le sanzioni relative al Sistri, fatta eccezione per quelle che riguardano l’omissione dell’iscrizione al sistema e il conseguente pagamento del contributo. L’emendamento approvato in commissione Bilancio prevede inoltre forme di semplificazione per consentire la modalità digitale degli adempimenti oltre che la trasmissione della quarta copia del formulario via Pec.

Scatta un nuovo rinvio anche per l’entrata in vigore della direttiva Bolkestein nella parte relativa al commercio ambulante: prorogate fino a tutto il 2020 le concessioni (il decreto milleproroghe dello scorso anno prevedeva invece che le gare fossero avviate entro il 2018). Non solo. Viene anche prevista una mini-deroga per le microimprese. In pratica le amministrazioni locali dovranno prevedere assegnazioni diverse dalla gara per gli ambulanti che, negli ultimi due anni, hanno utilizzato le concessioni come unica o prevalente fonte di reddito. L’obiettivo è mettere effettivamente a gara solo le concessioni di chi ci ha costruito un business anche speculando sull’affitto delle licenze.

Un’altra proroga inserita in manovra salva una lunga serie di aiuti fiscali che, come osservato dal viceministro dell’Economia, Enrico Morando, rischiavano di risultare illegittimi in quanto non contenuti nel Registro nazionale. L’emendamento in questione riguarda solo gli aiuti individuali non subordinati all’emanazione di provvedimenti di concessione o di autorizzazione, quindi quelli che dipendono da Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane, enti previdenziali. La proroga fa rientrare nell’obbligo di registrazione gli aiuti fruibili nel 2018 (e non più nel 2017).

Mini-sanatoria per gli impianti di energia rinnovabili che violano i requisiti per usufruire degli incentivi. In deroga alla revoca totale dell’incentivo, il Gse (Gestore servizi energetici) può decidere un taglio modulare tra il 20 e l’80% a seconda delle infrazioni. Un’altra proroga di un anno, al 2018, riguarda gli incentivi per i progetti di efficienza energetica di grandi dimensioni, non inferiori a 35.000 TEP/anno, il cui periodo di riconoscimento dei certificati bianchi termini entro il 2014.

Tra i mancati interventi, va ricordato, c’è quello relativo alla stretta sui contratti a termine e all’aumento delle indennità per i licenziamenti. A chi gli chiedeva se la retromarcia sull’emendamento facesse piacere agli imprenditori, ieri il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha risposto: «Più che fa piacere è un atto di grande credibilità di un Paese che non può fare riforme e smontarle dopo due anni». È invece passato in commissione Bilancio un correttivo sulle crisi aziendali. Per le Regioni (nei limiti del 50% delle risorse loro assegnate sulla base del Dlgs 185/2016), e per un massimo di 12 mesi, sarà possibile prorogare la cassa integrazione in deroga per completare piani di industrializzazione e di tenuta occupazionale relativi a crisi aziendali incardinate presso l’unità di crisi del ministero dello Sviluppo o delle stesse Regioni. Via libera anche al fondo del Tesoro da 40 milioni a copertura della garanzia dello Stato per gli impegni assunti dalla Sace su operazioni in settori e Paesi strategici per il commercio internazionale.

Da segnalare anche il varo delle zone logistiche semplificate con l’obiettivo di creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti nelle aree portuali delle regioni del Centro-Nord. Si tratta in un certo senso della risposta al pressing giunto da vari porti del Nord che chiedevano di accedere agli stessi benefici previsti al Sud con lo strumento delle zone economiche speciali. Ma, a differenza di quest’ultime, le zone logistiche godranno di semplificazioni amministrative ma non dei benefici fiscali, ovvero del credito d’imposta per gli investimenti.

Disco verde anche per il Fondo di supporto al commercio equo e solidale, istituito al ministero dello Sviluppo economico con una dotazione di 1 milione di euro l’anno.

In extremis sono entrate in manovra anche alcune novità sul fronte tlc-innovazione. Via libera ad esempio a un fondo di 3 milioni per il prossimo triennio finalizzato a promuovere il wi-fi gratuito nei Comuni che presenteranno un piano di sviluppo degli hotspot.

Un milione di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019, invece, finanzierà la sperimentazione su strada delle soluzioni tecnologiche di «guida connessa e automatica» (l’auto senza guidatore).

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