Adempimenti

Fattura elettronica, un tavolo sulle criticità

di Francesca Milano

Giudizio favorevole sulla fatturazione elettronica, ma restano alcune criticità. È questo il giudizio dei commercialisti espresso ieri durante l'incontro tra i vertici del Consiglio nazionale e il presidente della commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, Giacomo Portas.
Partendo dagli spunti formulati proprio dai commercialisti, Portas ha annunciato l'intenzione di «mettere attorno a un tavolo tutti i principali soggetti di questo importante processo di informatizzazione, in una riunione che si terrà al più presto presso la commissione da me presieduta». Al tavolo parteciperanno agenzia delle Entrate, Sogei, Ragioneria generale dello Stato e Consiglio nazionale dei commercialisti.
Tra le proposte che verranno prese in esame c'è anche quella di integrare i campi delle fatture emesse nei confronti della Pa, per renderle uno strumento meglio utilizzabile ai fini del controllo della spesa pubblica. Il giudizio dei commercialisti sulla fatturazione elettronica è positivo e porterà benefici per la pubblica amministrazione in termini di riduzione dei costi di gestione delle fatture e dei tempi per la loro approvazione. Basti pensare che le imprese fornitrici della Pa sono circa 2 milioni (l'80% è composto da microimprese, cioè partite Iva inferiori a 10 addetti) e il numero delle fatture emesse annualmente alla Pa è pari a circa 60 milioni per un fatturato di circa 135 miliardi di euro. L'obbligo di fatturazione elettronica consentirà quindi risparmi alla Pa per circa 1 miliardo di euro l'anno. «Eppure – sottolinea il presidente del Cndcec, Gerardo Longobardi – ci corre l'obbligo di segnalare come la fatturazione elettronica potrebbe tramutarsi per i professionisti in un nuovo, pesante onere e per le imprese, specie le più piccole, in un costo significativo. Basti pensare che l'onere che le piccole aziende sostengono attualmente per la conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche oscilla da un minimo di cinque ad un massimo di quindici euro per ogni documento emesso».
La delegazione dei commercialisti che ieri ha incontrato Portas ha quindi proposto di utilizzare gratuitamente un software di conservazione sostitutiva che dovrebbe essere messo a disposizione da Sogei o, in alternativa, di non obbligare le imprese alla conservazione sostitutiva, trattandosi di dati già in possesso della Pa.
Prematura, secondo i commercialisti, appare invece l'ipotesi di estendere l'obbligo di fatturazione elettronica anche a tutti gli scambi commerciali B2B.

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