Contabilità

Commercialisti, tutte le parti concordano: necessaria una lista unitaria

di Maria Carla De Cesari e Federica Micardi


La parola più utilizzata per commentare la sentenza del Consiglio di Stato sui dottori commercialisti è «unità». L'auspicio è che si arrivi a una lista unitaria per risolvere la crisi al vertice dei dottori commercialisti.
«Il Consiglio di Stato – commenta Gerardo Longobardi, leader di «Insieme per la professione» - ci fornisce un grande assist, quando afferma che le elezioni non sono state annullate, ma revocate. Quindi, non ci sono né vincitori né vinti. Ridiamo la parola agli Ordini e aspettiamo le decisioni del ministero della Giustizia». Quindi il campo è aperto a qualsiasi ipotesi? «Non posso dire di più ma è urgente uscire dall'impasse, nell'interesse soprattutto dei giovani e dei colleghi che si trovano in difficoltà».
Massimo Miani, che guidava la lista «Vivere la professione» per le elezioni, sospese, di febbraio, a maggio, ha sottoscritto insieme con l'alleato Raffaele Marcello, un documento in cui si impegnava a ritirarsi dalla competizione, per facilitare una soluzione unitaria. Il tentativo, allora, era stato promosso da Francesco Muraca, presidente di Catanzaro; la rinuncia, tuttavia, non è mai stata formalizzata al ministero per la mancanza delle firme della lista concorrente. «Vivere la professione» e «Insieme per la professione», dunque, sono ancora "valide", nel caso in cui il ministero della Giustizia decida di far riprendere la corsa elettorale.
«Tenteremo di proporre una lista unica - fa sapere Vincenzo Moretta, presidente dell'Ordine di Napoli – parleremo tra noi presidenti per decidere il da farsi. Se alla guida del nuovo Consiglio nazionale ci sarà Gerardo Longobardi, Alessandro Solidoro o Achille Coppola non è rilevante, l'importante è dare un messaggio di unità». Coppola e Solidoro sono prudenti. «Gli errori – afferma Coppola, ex presidente di Napoli – sono stati commessi da entrambe le parti, un nuovo tentativo per la lista unitaria va fatto, occorre voltare pagina». «Una soluzione unitaria – afferma Solidoro, presidente di Milano – consentirebbe di scongiurare futuri ricorsi, che potrebbero essere alimentati anche alla luce della nuova geografia giudiziaria che ha ripercussioni anche sul peso elettorale degli Ordini».
«Si dovrà vedere – ammette Giancarlo Laurini, commissario del Consiglio nazionale – se e come la nuova geografia giudiziaria inciderà sulle nuove elezioni e quale riflessi avrà sugli Ordini locali». Laurini promette di adoperarsi perché il tutto si concluda nel più breve tempo possibile «ma non dipende solo da me».
Intanto, la componente dei ragionieri – con Raffaele Marcello e Davide Di Russo – ha aperto la strada all'accordo. «Abbiamo cominciato un percorso di avvicinamento e sottoscritto un documento per presentarci uniti alle prossime elezioni, - racconta Marcello – documento che per quanto mi riguarda è ancora valido». «Spero che questa sentenza serva a riunire la categoria - commenta Di Russo - ora serve una grossa responsabilità e una grande unità». Buoni propositi che fanno i conti con l'elezione del presidente della Cassa ragionieri: «So che qualcuno cercherà di mescolare le carte – ammette il presidente uscente Paolo Saltarelli – spero che venga fatto in modo intelligente, per mandare i migliori là dove servono».

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