Controlli e liti

Rottamazione, torna la proroga

di Marco Bellinazzo

Le cartelle esattoriali tornano a essere "rottamabili". Ci sarà ancora un mese di tempo, fino al 31 marzo 2014, per chi vorrà chiudere i conti con l'amministrazione finanziaria. Il Governo Renzi ha infatti disposto la proroga della mini-sanatoria, ripristinando, con il provvedimento d'urgenza approvato ieri a Palazzo Chigi, l'allungamento del termine altrimenti scaduto ieri, 28 febbraio.
Con lo stesso provvedimento è stata abolita la cosiddetta web tax. «Avevamo detto no #webtax. Siamo stati di parola», ha twittato il Premier. Contestato però, sempre via twitter, da Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio alla Camera, e promotore della tassazione ai colossi del Web introdotta dalla legge si Stabilità per il 2014: «Matteo Renzi parli di ruling o Iva?».
In effetti, la disposizione passata alla cronaca come web tax contiene sostanzialmente diverse misure: l'obbligo delle multinazionali del web di assumere una partita Iva italiana (rinviato dal 1° gennaio al 1° luglio 2014 dal decreto legge salva Roma, n. 151, decaduto ieri); l'obbligo per le multinazionali che vendono gli spazi pubbliciari online di determinare, a decorrere dal 1° gennaio 2014, il reddito prodotto e quindi tassato in Italia (transfer pricing), secondo criteri diversi da quelli applicabili ai costi sostenuti per lo svolgimento dell'attività che di fatto ne "dirottano" gran parte in altri paesi a ridotta fiscalità dove cui hanno sede, fatta salva la facoltà di ricorrere alla procedura di ruling internazionale e quindi "concordando" il livello del reddito italiano con l'agenzia delle Entrate; infine, dal 1° gennaio 2014, si impone l'acquisto di servizi pubblicitari online da parte delle aziende esclusivamente mediante bonifico bancario o postale dal quale devono risultare i dati identificativi del beneficiario (tracciabilità). Per Boccia aver abolito queste ultime due misure in vigore dall'inizio dell'anno comporterebbe la rinuncia ai 137,9 milioni di euro che arriveranno nelle casse dello Stato nel 2014 (cifra tra l'altro già bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato), a fronte dei 6 milioni pagati nel 2013 da tutte le multinazionali del web nel loro complesso.
Tornando alla proroga della rottamazione delle cartelle esattoriali, il rinvio era stato approvato con un emendamento al decreto salva-Roma votato lo scorso 24 gennaio dall'Aula del Senato. Il disegno di legge di conversione del Dl 151 del 2013 però, come detto, mercoledì scorso è stato "abbandonato" dal nuovo Esecutivo nel corso dell'iter alla Camera. La decadenza del Dl 151, di fatto, ha lasciato invariata la sostanza e la durata del differimento alla fine di febbraio. Causando, peraltro, seri disagi ai contribuenti che nelle ultime ore sono stati costretti a recarsi presso gli uffici di Equitalia per tentare di accedere alla sanatoria.
La proroga al 31 marzo si giustificava anche alla luce dell'altra modifica apportata a Palazzo Madama per rimediare a una "svista" della legge di Stabilità 2014 nell'introduzione della sanatoria. Quest'ultima, in effetti, sarebbe possibile solo per le cartelle esattoriali (di Equitalia) che hanno forza di titolo esecutivo. Mentre restavano fuori dalla versione originale della sanatoria quelle notificate ai contribuenti da altri enti della riscossione, soprattutto locali, che hanno valore di "ingiunzioni fiscali". L'emendamento presentato dal vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Vittorio Fravezzi (Unione per il Trentino, Upt), stabiliva perciò che la rottamazione potesse trovare applicazione anche per i debiti tributari che derivino da queste ultime, per le quali si determinerebbe una sorta di equiparazione ai ruoli. La legge di Stabilità ha ammesso la facoltà di saldare i conti con il Fisco per i contribuenti destinatari di cartelle esattoriali relative a tasse e multe stradali non pagate purchè affidate all'agente della riscossione entro il 31 ottobre 2013. La sanatoria permette di sottrarre dagli importi (anche residui) ancora dovuti, tra cui figurano, per esempio, imposte, sanzioni e aggio della riscossione, la quota attribuibile agli interessi. Il beneficio della sanatoria attiene solo allo sconto relativo agli interessi da ritardata iscrizione a ruolo dovuti, attualmente, nella misura del 4% annuo e degli interessi di mora dovuti, dal 1° ottobre 2009, nella misura del 5,2233% annuo.

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