Professione

Casse con Fisco al 26%, pensioni ridotte del 10%

di Federica Micardi

Il disegno di legge stabilità 2015 fa cassetta anche sulla previdenza dei professionisti. La rendita del risparmio previdenziale sarà tassata al 26% (attualmente è al 20) e quindi la possibilità di avere una pensione un pochino più alta grazie ad oculati investimenti del capitale, sfuma. «Una strategia - afferma Andrea Camporese, presidente dell'Adepp l'associazione che riunisce le casse previdenziali dei professionisti - che va in totale controtendenza rispetto alla linea seguita dall'Europa e dalla Ue che mette in difficoltà un sistema che in un anno investe in welfare 500 milioni senza aiuti di Stato e sottraendo tali costi alle casse pubbliche».
La strada imboccata dal Governo è inaspettata, ridurrà le pensioni future di circa il 10% nel lungo periodo ma avrà ripercussioni anche ora. «L'aumento della tassazione diventa per noi un un ostacolo per il welfare – spiega il presidente di Cassa forense Nunzio Luciano – inoltre la tassazione al 26% comporta per il nostro ente un aumento di uscite pari a circa 30 milioni di euro per restare entro i parametri di sostenibilità a 50 anni – conclude Nunzio Luciano – c'è il rischio che si debbano aumentare di un punto percentuale i contributi versati dagli iscritti». Per il presidente di Inarcassa Paola Muratorio la manovra è certamente molto penalizzante: «Confido nel buon senso delle istituzioni, e attendo di vedere nel documento finale quali risposte fornirà l'Esecutivo all'annoso problema della natura giuridica delle Casse di previdenza (se sono private o pubbliche)». La reazione della previdenza privata sta maturando in queste ore, Renzo Guffanti presidente di Cassa commercialsti sta valutando di «liquidare l'intero portafoglio titoli di Stato, per un valore del 800 milioni di euro».
La strada intrapresa dal Governo mette in serio rischio anche la partecipazione delle Casse al Fondo per le infrastrutture, su cui negli ultimi mesi si è aperto un dialogo e per il quale le Casse avevano ricevuto una serie di garanzie «tutte disattese», afferma il presidente della Cassa degli infermieri Mario Schiavon. Per Lello Di Gioia, presidente della commissione bicamerale di controllo sugli enti «La manovra uccide la previdenza complementare e colpisce il risparmio dei lavoratori ».
Per i fondi di secondo pilastro la legge di stabilità è ancora più “gravosa”, da una parte la tassazione sulle rendite finanziarie passa dall'11,5 al 20%, dall'altra potrebbero perdere il Tfr se il lavoratore deciderà di averlo in busta paga. Per Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza quest'aumento «è un errore tecnico che mortifica il risparmio previdenziale, una scelta che vedremo di contrastarla da un punto di vista tecnico». E aggiunge: «L'errore sulla tassazione fa il paio con quello sul Tfr in busta paga. Su quest'ultima misura, tuttavia, ho più fiducia nei governati che nei governanti - afferma Corbello – e confido che chi versa già ai fondi il maturando non opti per trasferirlo in busta paga».

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