Controlli e liti

Per la sanatoria cartelle più difficile una proroga a maggio

di Marco Mobili e Giovanni Parente


Sempre più in salita la strada di un'ulteriore proroga per la rottamazione dei ruoli di Equitalia. Si va verso il no del Governo al differimento fino al 31 maggio della sanatoria delle cartelle esattoriali (per ora la scadenza è fissata al 31 marzo). Al massimo potrebbe aprirsi la strada per una riapertura dei termini sempre fino a tutto il mese di maggio per la definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento, o per gli atti di riscossione effettuati direttamente dai Comuni o dai concessionari della riscossione che operano senza il ricorso all'iscrizione a ruolo.
Il parere dell'Esecutivo atteso per ieri sulla proposta di concedere ancora più tempo (appunto fino al 31 maggio) per rottamare le cartelle esattoriali del concessionario pubblico della riscossione è slittato ancora. Il voto di fiducia sulla riforma delle province ha di fatto catalizzato l'attività di Palazzo Madama per l'intera giornata e ha obbligato la Commissione Bilancio del Senato a rinviare per due volte l'esame in sede deliberante del disegno di legge sugli enti locali (AS1322, relatrice Magda Zanoni del Pd). Un provvedimento di inziativa parlamentare in cui sono state recuperate alcune delle disposizioni contenute nel decreto salva Roma-bis lasciato decadere dall'Esecutivo.
L'ipotesi di riaprire i termini soltanto per la rottamazione delle ingiunzioni di pagamento e non per la sanatoria delle cartelle di Equitalia, alla fine potrebbe accontentare tute le "parti interessate". A partire dal dal vicepresidente del Gruppo per le autonomie, Vittorio Fravezzi, promotore della riapertura fino al 31 maggio della sanatoria e motivata proprio dal fatto di ampliare la platea della stessa definizione agevolata anche alle ingiunzioni di pagamento.
I numeri resi noti da Equitalia sulla prima proroga dal 28 febbraio al 31 marzo prossimo non sembrano poi in alcun modo giustificare un ulteriore riapertura dei termini (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Nell'ultimo mese si è passati da 300 milioni incassati a fine febbraio ai circa 340 milioni versati al 25 marzo. Mentre le adesioni sono passate da 75 mila a 90 mila.
Un altro differimento dei termini si porterebbe dietro la sospensione di tutta l'attività di riscossione addirittura alla metà di giugno (allo stato attuale la sospensione è fino al 15 aprile). Il che tradotto vorrebbe dire sospendere il recupero dei proventi della lotta all'evasione per un intero semestre.

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