Professione

Sopaf, giornalisti e ragionieri davanti al giurì delle Casse

di Vitaliano D'Angerio e Federica Micardi

Casse di previdenza sotto i riflettori a Roma e a Milano. Nella Capitale, la commissione di vigilanza degli enti previdenziali, presieduta da Lello Di Gioia, ha convocato ieri mattina i vertici di due delle tre casse che, secondo gli inquirenti milanesi, sono state truffate dalla Sopaf dei fratelli Magnoni. Per i ragionieri era presente il presidente uscente Paolo Saltarelli (il 17 maggio ci sono le elezioni dei nuovi vertici). Per l'Inpgi, l'ente pensione dei giornalisti, c'erano il vicepresidente Paolo Serventi Longhi e Pietro Manetta, dirigente del servizio immobiliare. Il numero uno dell'Inpgi, Andrea Camporese, era invece a Milano in occasione delle Giornate nazionali della previdenza.
A Roma, nel corso dell'audizione dei ragionieri, Saltarelli ha fornito la sua ricostruzione della vicenda dei prodotti strutturati finiti nei comparti della Sicav Adenium in cui aveva investito la Cassa. Ma prima ha fatto una premessa sui controlli: «Adenium Sicav era controllata dalla Cssf, l'authority lussemburghese; Adenium Sgr era vigilata da Bankitalia mentre il nostro advisor, Previra Sim, era controllato da Consob».
Con i soldi della Cassa il 5 luglio dello scorso anno era stata acquistata una nota strutturata da 30 milioni. «In Cassa ragionieri – ricorda Saltarelli – si è avuto evidenza di investimenti anomali soltanto a fine luglio 2013». Da quel momento in poi, l'ente ha cercato di capire cosa stesse accadendo ma «dalla Sgr Adenium non abbiamo ricevuto alcun aiuto». Da qui il coinvolgimento di un advisor inglese e la richiesta di un parere a Mario Anolli, ordinario di Scienze bancarie alla Cattolica ed esperto di derivati. Dopo questa consulenza sono partiti gli esposti alle autorità vigilanti e alla magistratura.
Anche i giornalisti hanno ricostruito la vicenda del fondo immobiliare Fip spiegando che le 224 quote sono state acquistate per 30 milioni di euro, sottolineando, a difesa della loro scelta, di aver realizzato l'investimento con uno sconto sul Nav (patrimonio netto del fondo) del 4,20 per cento. Ma il presidente della commissione Di Gioia ha rilevato che Sopaf «non era una società seria».
Da Milano intanto arrivano notizie incoraggianti sulla tassazione delle rendite finanziarie maturate dagli enti previdenziali dei professionisti. Nell'incontro di apertura della Gnp, Camporese, nel suo ruolo di presidente dell'Adepp, l'associazione che rappresenta le casse di previdenza dei professionisti, fa sapere che sul tema dell'aumento della tassazione dal 20 al 26% dovrebbe essere presentato un emendamento governativo al decreto Irpef che non solo eviterà l'aumento ma che potrebbe ridurre la pressione fiscale al di sotto del 20 per cento.

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