Imposte

La Sabatini rilancia la crescita, 5 miliardi a disposizione. Domande dal 31 marzo

di Flavia Landolfi e Alessandro Sacrestano

È scattato il conto alla rovescia per la corsa ai fondi della legge Sabatini, lo strumento agevolativo introdotto dal Dl del Fare (n. 69/2013), che con una sistema a «tre braccia», sosterrà le aziende che investono in beni strumentali nella grande partita del rilancio della crescita interna. Per andare a incassare le risorse sotto forma di contributi in conto interessi le aziende potranno fare domanda a partire dal prossimo 31 marzo attraverso il modulo pubblicato la settimana scorsa sul sito del Ministero dello sviluppo economico (si veda la scheda).
Si tratterà, secondo una stima del Mise, di circa 25mila istanze con una media di 100mila euro di finanziamento richiesto. Un primo gruppo di aziende, che secondo Confindustria, «ha fortemente atteso l'avvio delle agevolazioni per due ordini di ragioni: la legge contribuirà a riattivare la domanda interna soprattutto nel settore delle macchine e consentirà alle imprese di fare investimenti».
Nel piatto c'è anzitutto il plafond di 2,5 miliardi (raddoppiabili) gestito da Cdp e indirizzato a banche e intermediari finanziari per la concessione di finanziamenti da 20mila a 2 milioni di euro per gli investimenti in macchine, impianti, attrezzature, hardware, software e nuove tecnologie. Ammonta ad altri 191,5 milioni per il 2014–2021 invece il contributo del Mise a copertura di parte degli interessi finanziari sui prestiti accesi con le banche. L'agevolazione è pari all'ammontare degli interessi al tasso del 2,75% annuo per cinque anni. Infine, la terza leva della legge, prevede il ricorso al Fondo di garanzia per le Pmi sul finanziamento bancario. E per allargare la platea dei beneficiari e andare in soccorso alle aziende con margini più ridotti il Fondo si è dotato di nuovi criteri per l'attribuzione delle fasce: quello di maggior rilievo, spiegano al Mise, è il rapporto tra Mol e fatturato che è sceso dal 15 all'8 per cento.
Al ralenti invece l'adesione delle banche. Al momento solo il Banco popolare, ha firmato la convenzione tra il Ministero, l'Abi e la Cassa depositi e prestiti. Ma a quanto si apprende la lista aumenterà entro il clic day del 31 marzo.
La compilazione del modulo di domanda per l'accesso al contributo in conto interessi della Nuova Sabatini non nasconde particolari insidie. La domanda, suddivisa in 8 macrosezioni, contiene, infatti, anche le dichiarazioni sostitutive che, per espressa previsione normativa, il richiedente dovrà rendere in fase di accesso all'agevolazione. L'istanza a va sottoscritta con firma digitale del legale rappresentate dell'impresa proponente o da un suo procuratore. Attenzione, però, perché qualora il contributo richiesto superi l'importo di 150 mila euro, dovrà allegarsi anche la dichiarazione per le informazioni antimafia e la copia dell'atto di procura ad eventuale soggetto delegato alla sottoscrizione, così come chiarito nella Faq n. 1.4 pubblicata sul sito del ministero dello Sviluppo economico.
L'invio, da eseguirsi a mezzo Pec non prima delle 9 del 31 marzo, va indirizzato direttamente alle banche/intermediari finanziari aderenti alle convenzioni. Nel modulo di domanda vanno inseriti i dati identificativi dell'impresa richiedente, il firmatario della domanda, l'eventuale diverso soggetto referente da contattare per eventuali comunicazioni, la sede legale e quella operativa nella quale verrà implementato l'investimento. Negli "altri dati relativi all'impresa" va riportato il codice Ateco, il settore d'attività e il Bic (bank identifier code), nonché le informazioni sulla dimensione dell'impresa, ai sensi della raccomandazione 2003/361/CE. Nella sezione 7 è prevista una rappresentazione della tipologia di bene strumentale in cui si concretizza l'investimento distinguendo per ciascun "oggetto" l'ammontare della spesa (o imponibile), l'Iva e il totale. Nell'ottava e ultima sezione andrà chiarita la natura dell'operazione agevolabile e, quindi, se trattasi di finanziamento bancario o di leasing e la relativa durata. Le richieste di erogazione saranno evase entro un termine di 30 giorni dalla data di ricezione della domanda completa e conforme a quanto indicato nella circolare, fatti salvi i tempi necessari per l'acquisizione delle certificazioni rilasciate da altri soggetti pubblici. In totale serviranno circa 5 mesi.

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