Il comitato della «Croce rossa» emette fattura elettronica solo per l’attività commerciale

La risposta merita preliminarmente un chiarimento. Al fine della qualificazione delle attività, l’articolo 79, comma 2, del Codice del Terzo settore chiarisce a quali condizioni le attività di interesse generale di cui all’articolo 5 del decreto, poste in essere da tutti gli Ets (enti del terzo settore) diversi dalle imprese sociali, possono essere considerate di natura non commerciale. La condizione è che le attività siano svolte a titolo gratuito (per l’utenza) oppure siano svolte dietro versamento di corrispettivi che non superano i costi effettivi. Sempre, ai sensi dell’articolo 79, comma 5, Dlgs 117/2017, gli enti del Terzo Settore si considerano enti non commerciali se svolgono in via esclusiva o prevalente e alle condizioni appena citate, le attività di interesse generale di cui all’articolo 5 del decreto, indipendentemente dal fatto che vi sia esercizio o meno di attività di impresa. Fatta tale premessa, si deve evidenziare che in base a quanto chiarito nel video forum del 15 gennaio 2019, tenuto congiuntamente dall’agenzia delle Entrate con il consiglio nazionale dei dottori commercialisti, gli Enti non commerciali (e quindi fra questi anche il Comitato Croce rossa italiana), dotati di partita Iva, emettono fatture analogiche per le loro attività non commerciali (istituzionali) e fatture elettroniche per le loro attività commerciali.

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