Professione

Casse professionali pronte al ricorso Ue contro il Fisco italiano

di Federica Micardi


Le Casse di previdenza delle professioni invitano il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a un incontro per entrare nel merito della tassazione delle rendite finanziarie che da gennaio – a meno di cambi di rotta - passerà dal 20 al 26 per cento.
Nel contempo fanno sapere che non abbandonano il progetto di investire in infrastrutture per la crescita del Paese, anche senza il Mef. Questa intenzione è stata espressa ieri dall'assemblea dei presidenti degli enti previdenziali dei professionisti iscritti all'Adepp, l'associazione che li rappresenta. Lo strumento potrebbe essere «un fondo chiuso, a maggioranza di investitori istituzionali previdenziali che abbia come finalità investimenti in asset strategici» spiega il presidente Adepp Andrea Camporese. La dotazione stimata è di qualche miliardo di euro e avrà impatti anche sull'occupazione per decine di migliaia di posti. «Investiremo nel Paese – conferma Paola Muratorio, presidente di Inarcassa, l'ente di previdenza di ingegneri e architetti –, l'importante è che si aiuti il rilancio dell'Italia e al contempo ci sia un ritorno di attività per i nostri iscritti; negli ultimi tempi Inarcassa - racconta Muratorio - registra una sensibile crescita nella richiesta di sussidi per mancanza di commesse da parte di colleghi giovani e meno giovani; una situazione drammatica ignorata dal Governo. Non abbiamo sussidi, non rientriamo negli 80 euro, l'impressione è quella di essere lavoratori di serie B». Una crisi che non risparmia nessuno: anche professioni “forti” come quella notarile – ieri in audizione alla Commissione bicamerale di controllo degli enti di previdenza – lanciano segnali preoccupanti, dal 2008 a oggi le attività della categoria si sono dimezzate.
L'assemblea Adepp di ieri ha visto tutti d'accordo, come conferma Renzo Guffanti, presidente della Cassa di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti, e intenzionati a procedere su più fronti, non solo in Italia ma anche a Bruxelles. Perché, si legge nel comunicato Adepp: «Equiparare l'investimento previdenziale a quello di qualsiasi operatore speculativo di mercato significa travisare la missione istituzionale e costituzionale della previdenza obbligatoria, penalizzando la contribuzione versata alle Casse rispetto a quanto previsto per quella corrisposta all'Inps».
Forse un aiuto arriverà dall'Unione europea: ieri Antonio Tajani, vice presidente della Commissione europea ha presentato alla Commissione Ue un'interrogazione con richiesta di risposta scritta, sottolineando come la tassazione delle Casse di previdenza penalizzi i professionisti italiani rispetto ai colleghi degli altri Paesi e solleva il dubbio che tale trattamento sia in contrasto con alcuni articoli del Tuef, il Trattato di funzionamento della Ue.

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