Professione

Commercialisti, elezioni al nodo della geografia giudiziaria

di Federica Micardi

Per le future elezioni del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili qualcosa si muove. Ieri si è svolto un incontro presso il ministero della Giustizia tra il Direttore generale della giustizia civile Marco Mancinetti, e i candidati presidenti alle elezioni del 20 febbraio 2013 per il Consiglio nazionale Gerardo Longobardi e Massimo Miani, rispettivamente con le liste «Insieme per la professione» e «Vivere la professione». Quelle elezioni non si sono mai svolte perché vennero sospese dal Consiglio di Stato, e quelle liste – pare – non saranno ripescate.
L'incontro di ieri era atteso da quando il Consiglio di Stato, con la sentenza del 21 gennaio scorso, ha posto la parola fine, dando ragione alla Giustizia, ai diversi ricorsi presentati contro la decisione del Guardasigilli Paola Severino, che con decreto del 12 dicembre 2012 ha annullato le elezioni del 15 ottobre, commissariato l'ordine e indetto nuove elezioni per febbraio.
Dopo l'incontro, Longobardi e Miani hanno diffuso un comunicato congiunto in cui si legge che i due candidati hanno «ribadito la necessità di votare al più presto per garantire la governance della professione e superare il disagio di oltre 110mila commercialisti».
Un'esigenza che però si scontra con la difficoltà, sollevata dal ministero, rappresentata dalla revisione della geografia giudiziaria prevista da Dlgs 155/2012, in vigore da settembre, che incide sull'attuale composizione degli ordini territoriali.
Gli ordini territoriali sono pertinenziali ai tribunali, e questo significa che con la nuova geografia giudiziaria alcuni Ordini saranno soppressi, altri scorporati, altri ancora si fonderanno e poiché sono gli Ordini al eleggere il Consiglio nazionale il problema tecnico-giuridico esiste ed è concreto. C'è infatti il rischio che qualcuno possa presentare ricorso contro le nuove elezioni, se queste non si svolgeranno secondo la legge.
Per i candidati presidenti «aspettare una nuova e definitiva composizione degli Ordini territoriali porterebbe a votare i vertici del Consiglio nazionale in tempi lunghissimi, determinando conseguenze irreparabili per la categoria e i suoi iscritti». Che è commissariata ormai da 14 mesi.
Una soluzione che, forse, potrebbe in parte stemperare il rischio di ricorso, ma non scongiurarlo, è la presentazione di una lista unica. Di questo non si è parlato ieri, ma è una questione che è stata più volte sollevata in questi mesi. A questo proposito Miani, in passato, non si era opposto ad una lista unitaria guidata da Longobardi che rappresentasse un progetto nuovo e condiviso. All'epoca l'accordo non si trovò, ora però la situazione è cambiata.
Le parti coinvolte sono d'accordo di rincontrarsi nuovamente la prossima settimana, dopo gli «opportuni approfondimenti che saranno fatti sulla vicenda elettorale». Per la soluzione bisogna ancora aspettare.

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