Controlli e liti

Cartelle esattoriali, la rottamazione «si allunga» fino al 31 marzo

di Marco Bellinazzo

Ci sarà più tempo per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Con un emendamento al decreto salva-Roma approvato dall'Aula del Senato, il termine della sanatoria inizialmente fissato al 28 febbraio è stato rinviato al 31 marzo 2014. Una proroga che si lega all'altra modifica apportata a Palazzo Madama – che ha dato il via libera al provvedimento (Ddl 1215) ora al vaglio della Camera – per rimediare a una "svista" della legge di Stabilità 2014 nell'introduzione della sanatoria.
Quest'ultima è possibile al momento solo per le cartelle esattoriali (di Equitalia) che hanno forza di titolo esecutivo. Mentre restavano fuori quelle notificate ai contribuenti da altri enti della riscossione, soprattutto locali, che valgono come "ingiunzioni fiscali". L'emendamento stabilisce infatti che la rottamazione potrà trovare applicazione anche per i debiti tributari che derivino da queste ultime, per le quali perciò si determina una sorta di equiparazione ai ruoli.
«Il Gruppo per le Autonomie esprime grande soddisfazione per l'accoglimento da parte del Governo e del Senato del nostro emendamento – ha sottolineato il vicepresidente del Gruppo Vittorio Fravezzi (Unione per il Trentino, Upt), primo firmatario della misura – che darà l'opportunità a tutti i cittadini di beneficiare dell'annullamento degli interessi di mora delle cartelle, indipendentemente dalle modalità di riscossione ed indipendentemente dalla società di riscossione che le abbia notificate. Per consentire ai contribuenti di avvalersi di questa novità e per evitare disparità di trattamento, abbiamo richiesto e ottenuto la proroga del termine».
Ci sarà un mese in più, dunque, anche per debitori illustri, come Diego Armando Maradona, a cui pure si è fatto riferimento come possibile beneficiario della procedura, per aderire. La legge di Stabilità ha ammesso la possibilità di chiudere i conti in presenza di tasse non pagate ma anche di multe stradali affidate all'agente della riscossione entro il 31 ottobre 2013. La sanatoria permette di sottrarre dagli importi (anche residui) ancora dovuti, tra cui figurano, per esempio, imposte, sanzioni e aggio della riscossione, la quota attribuibile agli interessi. Il beneficio della sanatoria attiene, in effetti, solo allo sconto relativo agli interessi da ritardata iscrizione a ruolo dovuti, attualmente, nella misura del 4% annuo e degli interessi di mora dovuti, dal 1° ottobre 2009, nella misura del 5,2233% annuo.
Resta confermato invece il termine del 30 giugno 2014 entro cui i contribuenti che hanno aderito devono attendere l'invio da parte dell'agente della riscossione di una comunicazione che attesti il buon esito della procedura.
Intanto, Equitalia ha reso noto ieri i dati finanziari del Fondo unico (Fug) gestito da Equitalia Giustizia nel quale confluiscono le risorse sequestrate nell'ambito di procedimenti penali. Alla fine di novembre 2013 erano depositati nel Fug circa 978 milioni di risorse liquide e 2,1 miliardi di risorse non liquide (conti di deposito titoli, fondi comuni di investimento, polizze, ecc.). «Il rendimento medio ponderato è stato del 3,4% nel 2012 e del 2,7% nel 2013, a seguito della riduzione dei tassi bancari praticati alla clientela – ha chiarito Carlo Lassandro, ad di Equitalia Giustizia – e dalla gestione del Fug lo Stato ha ricevuto, ad oggi, un beneficio netto di oltre 27 milioni di euro. Un risultato importante, se si considera che il rendimento di queste risorse, prima di Equitalia Giustizia, era prossimo allo zero».

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