Adempimenti

Il Cud «conferma» la detassazione

di Antonino Cannioto e Giuseppe Maccarone

Il nuovo modello Cud, reperibile sul sito dell'Agenzia delle entrate, è diventato un vero e proprio contenitore di informazioni, oltre che di dati contabili. Sono, infatti, ben 54 i codici di annotazione che il sostituto di imposta deve utilizzare per permettere la lettura e l'interpretazione della certificazione (per esempio ai fini dell'assistenza fiscale). Quest'anno registriamo l'ingresso di 4 nuovi codici (AC-AZ-CC-CG) a fronte di 2 che, invece, sono stati soppressi (CA-CB). Tra i nuovi spicca il codice CG che, con prontezza, rileva una recente modifica apportata dalla legge di stabilità 2014 che ha introdotto la possibilità di detrazione di una tipologia di onere deducibile (art. 10, lettera d-bis, Tuir) anche distribuendolo in più anni.
A partire da quest'anno è stato previsto, inoltre, il codice annotazione CC che attiene al limite massimo di deduzione dei contributi pagati per la previdenza complementare. Qualora detti contributi siano certificati in più modelli Cud, senza aver effettuato alcun conguaglio finale, è necessario verificare che non siano stati superati i limiti previsti dalle norme. Per questo motivo si deve avvisare il contribuente per mezzo della nuova annotazione CC, affinché egli possa, in sede di dichiarazione dei redditi, apportare i correttivi per la giusta imposizione fiscale. Di interesse anche l'annotazione AC, utilizzabile per evidenziare che la detrazione, per carichi di famiglia, è stata calcolata in relazione alla durata del rapporto di lavoro.
Nel modello trovano posto, tra l'altro, anche i dati relativi alla detassazione le cui istruzioni di compilazione avevano subito alcune modifiche nelle bozze. Tali variazioni sono state, tuttavia, eliminate nella versione definitiva in cui la descrizione della casella 252 è la stessa dello scorso anno; le istruzioni specificano che i punti da 251 a 255 servono per spiegare la detassazione. In dettaglio, nel punto 251 si deve indicare l'importo detassato al netto dei contributi (nei limiti del massimale di 2500 euro). Le istruzioni precisano che trovano posto in questa casella il compenso per lavoro notturno (e non la sola maggiorazione), le indennità o maggiorazioni di turno, gli straordinari nonché lo sgravio contributivo concesso sulle retribuzioni variabili fissate dalla contrattazione collettiva di secondo livello (sempre se assoggettabili al 10%). A completamento, va usata l'annotazione BX per attestare che le somme corrisposte presentano le caratteristiche per fruire dell'agevolazione fiscale. L'imposta sostitutiva, eventualmente applicata, va inserita nella casella 252.

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