Controlli e liti

Entro domani gli emendamenti sul «Fatca»

di Marco Bellinazzo e Davide Rotondo

Riparte alla Camera l'iter per ratificare l'accordo Italia-Usa sottoscritto il 10 gennaio 2014 per l'introduzione del Fatca (Foreign Account Tax Compliance Act). Entro domani dovranno essere presentati gli emendamenti, mentre la prossima settimana si procederà alla discussione e all'approvazione in commissione.
Il disegno di legge (2577) punta ad attuare la normativa di fonte statunitense finalizzata al contrasto dell'evasione fiscale dei contribuenti Usa che effettuano investimenti finanziari attraverso intermediari finanziari esteri. In Italia dovrebbe entrare in vigore retroattivamente dal 1° luglio 2014 a conclusione di un iter legislativo che sta subendo i rallentamenti di una macchina parlamentare particolarmente ingolfata in quest'ultimo periodo. Come tutti gli accordi internazionali, l'Iga (Intergovernmental Agreement) necessita infatti di essere recepito all'interno dell'ordinamento italiano con un'ordinaria legge di ratifica da parte del Parlamento. Il testo in discussione non dovrebbe riportare sostanziali modifiche rispetto a quanto già discusso in Consiglio dei ministri a fine giugno. L'iter dovrebbe poi proseguire con l'emanazione di un decreto (la cui ultima versione in bozza è stata rilasciata il 4 luglio) e delle eventuali circolari interpretative da parte dell'agenzia delle Entrate.
Nella sostanza, gli intermediari finanziari (banche, società di gestione del risparmio, imprese di assicurazione che operano nei rami vita, organismi di investimento collettivo del risparmio, fiduciarie) saranno tenuti a identificare i titolari dei conti detenuti in Italia da cittadini e residenti ai fini fiscali negli Stati Uniti e a segnalare determinate informazioni di natura finanziaria relative agli stessi all'agenzia delle Entrate, che le trasmetterà a sua volta all'autorità fiscale statunitense (Internal Revenue Service, Irs). Ai clienti degli intermediari finanziari che sottoscriveranno un prodotto finanziario (ad esempio l'apertura di un conto corrente) sarà richiesto di attestare la residenza fiscale non americana fornendo ulteriore documentazione a supporto in caso di particolari indizi quali ad esempio un cellulare o un indirizzo americano. L'intero parco clienti in essere al 30 giugno 2014 sarà infine oggetto di una due diligence.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©