Imposte

Dal consiglio dei ministri la «super-Tasi» con detrazioni

di Gianni Trovati

Sicuro l'arrivo della «super-Tasi», con la possibilità di far crescere le aliquote di un altro 0,8 per mille (portandole al 3,3 per mille sull'abitazione principale o all'11,4 sugli altri immobili) per finanziare le detrazioni, quasi certo l'anticipo di almeno 1,3 miliardi per i fondi 2014 ai Comuni, il riemergere del «salva-Napoli», con la seconda chance per i Comuni che si sono visti respingere dalla Corte dei conti il piano anti-dissesto, e quello del «salva-Venezia», che stoppa le sanzioni sul personale al capoluogo veneto dopo il suo sforamento del Patto di stabilità 2013; possibile, ma più discusso, il ritorno della proroga al 31 marzo per la sanatoria delle cartelle.
La seconda caduta del «salva-Roma» arricchisce l'ordine del giorno del primo consiglio dei ministri operativo del Governo di Matteo Renzi, che per una coincidenza non voluta dovrà occuparsi parecchio di finanza locale anche nelle sue nuove vesti di presidente del Consiglio.
Su questo fronte, il menu prevede un decreto legge con le misure più urgenti e un disegno di legge per fare salvi gli effetti del vecchio «salva-Roma» sulla Capitale senza imporre una nuova firma al Quirinale. Il Fisco della casa, eterno cruccio del Governo Letta, torna salvo sorprese dell'ultima ora con la traduzione normativa dell'accordo siglato fra vecchio Esecutivo e Anci nel tentativo di far quadrare i conti dei contribuenti e i bilanci dei Comuni. Il testo, oltre alla possibilità di aumenti di aliquota, dovrebbe riportare la clausola «anti-rincari» (anticipata sul Quotidiano del Fisco del 12 febbraio): in pratica, si chiede ai Comuni di usare il gettito aggiuntivo prodotto dalla «super-Tasi» oltre i limiti per finanziare detrazioni che tengano il carico fiscale su abitazioni principali e assimilate entro i limiti dell'Imu. Una previsione, questa, non semplice da tradurre in pratica nei singoli Comuni, e rischiosa per i proprietari di case sfitte o affittate, negozi, uffici, capannoni e alberghi che possono andare incontro a nuovi rincari anche nelle città in cui l'aliquota Imu 2013 aveva già raggiunto il massimo del 10,6 per mille.
Per aiutare le casse locali arriva un nuovo anticipo del Fondo di riequilibrio 2014, perché i nuovi complicati parametri di distribuzione scritti nella legge di stabilità attendono di essere attuati. Il Viminale ha praticamente concluso l'assegnazione dei fondi 2013 (siamo al 97%), ma anche la gestione 2014 ha bisogno di risorse e dovrebbe spuntare un assegno da circa 1,3 miliardi, pari al 20% del fondo annuale (ma un'altra ipotesi sale fino al 30%).
Ancora da sciogliere, fino alla tarda serata di ieri, la questione della sanatoria delle cartelle, che il salva-Roma bis caduto sul campo aveva prorogato al 31 marzo ed esteso alle ingiunzioni dei Comuni. I tecnici stanno lavorando a un nuovo intervento, ma non è chiara la soluzione da adottare: o la riproposizione pura e semplice della proroga, che però rischia di trasformare ancora una volta un decreto enti locali in un provvedimento omnibus, oppure una riapertura dei termini, da adottare però in seguito.
Nei provvedimenti di domani dovrebbero rispuntare i 25 milioni promessi dal salva-Roma bis all'Expo di Milano, e si discute anche la possibilità si far accelerare le nuove regole per i contratti decentrati nei Comuni e nelle Regioni che in passato hanno concesso ai dipendenti degli integrativi fuori linea, e che ora dovrebbero chiedere indietro i soldi dopo dopo le contestazioni della Ragioneria generale. Nel Ddl enti locali, che ha ottenuto la sede deliberante in commissione al Senato, c'è una norma che "sana" il passato, fino al 2011 per le Regioni e fino al 2012 per gli enti locali, e impone per gli sforamenti più recenti un piano di rientro con tagli del 20% alla spesa per dirigenti e del 10% a quella del personale, ma un'accelerazione potrebbe spingere la regola nel decreto di oggi.

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