Contabilità

Dl competitività, primo sì del Senato: bonus macchinari, Ace rafforzata e nuovi canali di finanziamento

di Carmine Fotina


Il decreto competitività incassa la fiducia del Senato sul filo di lana con 159 sì e 1 no. Le opposizioni, complice anche il clima di tensione degli ultimi giorni sui lavori parlamentari, non hanno infatti partecipato al voto e il numero legale è stato raggiunto con uno scarto minimo, anche grazie alla provvidenziale presenza in Aula di esponenti del governo.
Il provvedimento, che passa ora all'esame della Camera, contiene misure che spaziano dall'agricoltura all'ambiente, dal credito alle imprese all'energia. Il pacchetto per le aziende varato dal governo lo scorso 13 giugno è stato solo parzialmente modificato dall'esame delle commissioni Industria e Ambiente del Senato (relatori Massimo Mucchetti del Pd e Giuseppe Marinello di Ncd) ma non è mancato l'inserimento di diverse misure inedite.
I capitoli centrali restano il credito d'imposta del 15% per gli investimenti incrementali in beni strumentali, la liberalizzazione del credito non bancario, l'estensione dell'Ace il cui beneficio potrà essere goduto anche sotto forma di credito d'imposta Irap e viene rafforzato nel caso di aziende che si quotano, il taglio della bolletta per le Pmi con sofferta correzione finale del meccanismo "spalma-incentivi".
Passando alle novità, ha ottenuto il disco verde un emendamento Pd-Fi che rispolvera le liberalizzazioni impantanate fin dal decreto Tremonti del 2011 e apre alla Scia e autocertificazione con controlli ex post per tutte le professioni e attività economiche a partire dal 2015. Via libera anche alle nuove norma sull'offerta pubblica di acquisto. Viene introdotta una seconda soglia del 25%, insieme a quella già esistente del 30%, per l'Opa obbligatoria per le società quotate. La regola cambia per le Pmi: in questo caso le aziende potranno scegliere di inserire nello statuto una soglia flessibile tra il 20 e il 40%. Passa l'accelerazione delle procedure per rendere operativa la garanzia dello Stato sui finanziamenti agevolati concessi alle imprese in virtù della nuova Sabatini (acquisto o leasing di beni strumentali).
Rappresenta una notizia meno positiva per le imprese lo storno di 410 milioni di euro destinati inizialmente ai pagamenti della Pa: andranno a costituire gran parte dello stanziamento (535 milioni) previsto per Poste Italiane in seguito a una sentenza del Tribunale Ue sulla legittimità di aiuti di Stato. Solo una mini proroga per le imprese chiamate a presentare istanza di certificazione dei crediti: si slitta dal 23 al 31 agosto. Ok anche a una nuova deroga al tetto per gli stipendi dei manager delle Spa pubbliche che, intervenendo sul Dl Monti del 2011, dovrebbe esentare anche il Gse (Gestore servizi energetici).
Il percorso del decreto nelle commissioni del Senato non è stato comunque privo di tensioni. Sull'anatocismo innanzitutto, cioè la norma che avrebbe ripristinato la capitalizzazione degli interessi bancari: nonostante l'intenzione iniziale del governo di difendere la misura, si è arrivati alla sua abrogazione. Mediazione complessa (tra i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico) anche sul pacchetto Ilva. Nel testo è stato inglobato l'ultimo decreto "salva-Ilva", ampliandone la portata con i nuovi poteri per il sub-commissario ambientale e la possibilità di impiegare i fondi sequestrati ai Riva per il risanamento. Nonostante il pressing Pd, a causa della mancanza di coperture, non è passato il rafforzamento del credito d'imposta per gli investimenti in macchinari (l'intenzione era portarlo dal 15 al 30%).
Tra i temi più controversi che i lavori in commissione non sono riusciti a risolvere c'è anche l'Rc auto. Dal Pd era arrivata la richiesta di evitare le tariffe diversificate su base territoriale, a parità di parametri, per non penalizzare gli automobilisti virtuosi della Campania e in particolare di Napoli. Niente di fatto, se non l'impegno del governo, con il viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti, a recepire i contenuti dell'emendamento nella legge per la concorrenza che dovrebbe arrivare dopo l'estate.
Tra le ultimissime novità, anche l'approvazione di una norma in base alla quale, «per gli acquisti di beni e prestazioni di servizi nel settore del turismo, effettuati da cittadini Ue, i limiti per il trasferimento di denaro contante sono quelli vigenti nei Paesi di residenza».

Il testo del maxi-emendamento al Dl competitività

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