Professione

Dal bancomat delle Slot attesi circa 500 milioni

di Marco Mobili

Il governo anche per la manovra 2020-22 passa al bancomat del gioco pubblico. Con il decreto legge fiscale collegato al disegno di legge di Bilancio, approvato salvo intese la notte di martedì scorso, l’Esecutivo chiede al comparto del gaming maggiori entrate per 652,8 milioni di euro.

Il conto più salato (498,9 milioni per il 2020 e 574 milioni a decorrere dal 2021), per la terza volta in poco più di un anno, lo pagheranno gli apparecchi da intrattenimento, più noti come new slot (Awp) e videolottery (Vlt). Abbandonata l’idea di tassare le vincite in via progressiva aumentando l’attuale tassa del 12% con aliquote sempre più alte per scaglioni (la più elevata del 25% per vincite superiori a dieci milioni), è in arrivo nella bozza del Dl un nuovo aumento del prelievo erariale unico (Preu). Dal 10 febbraio 2020 le aliquote del Preu passeranno dal 21,6% al 23% per le Awp e per le Vlt dal 7,9% al 9% della raccolta. In questo modo saranno assorbiti i precedenti aumenti già programmati dallo scorso anno, mettendo in agitazione il settore che è è arrivato a ipotizzare anche uno stop della raccolta. E questo perchè, come evidenzia Astro, l’associazione dei gestori di slot, con questo nuovo aumento «l’incidenza del solo Preu sui ricavi raggiungerebbe il 74,3% per le Slot e il 56,2% per le Vlt, cui vanno aggiunte le imposte dirette e indirette per l’attività svolta». Un livello di tassazione insostenibile per qualsiasi settore anche per Stefano Zapponini di Sistema gioco Italia (Confindustria), secondo cui occorre «una riforma capace di garantire equilibrio nei territori, sostenibilità, sicurezza per il cittadino e una stabilità nelle politiche fiscali di filiera che dia continuità al settore legale e renda possibile gli investimenti nelle nuove concessioni».

Oltre all’agente sotto copertura (si veda il servizio in pagina) i Monopoli provano a stringere ancora di più le maglie dell’evasione. In primo luogo imponendo agli operatori del gioco l’obbligo, oggi limitato alla sola filiera delle Slot e delle Vlt, d’iscrizione all’Albo degli esercenti degli apparecchi da intrattenimento (Ries). L’iscrizione, da rinnovare annualmente e onerosa a seconda della tipologia di attività svolta, consentirà all’Agenzia di ampliare il controllo sul comparto del gioco pubblico. La mancata iscrizione, o i rapporti con soggetti non iscritti, porteranno a una sanzione per l’operatore, che potrà comunque usare il ravvedimento operoso per regolarizzare la sua posizione.

La stretta contro il gioco illegale mette nel mirino il settore delle scommesse dove sono numerosi i casi di mancato versamento dell’imposta unica. Con il decreto legge l’operatore soggetto ad accertamento per mancato versamento dell’imposta, se vorrà continuare a offrire gioco, dovrà prima provvedere al pagamento di quanto emerge dalla sentenza del giudice tributario, anche se non definitiva. Allo stesso tempo l'Agenzia, in caso di inadempimento, potrà escutere le garanzie prestate secondo i regimi convenzionali previsti. Così si vuole impedire a quei soggetti che operano in Italia senza concessione, e soggetti ad accertamento, di non utilizzare il ricorso alla giustizia tributaria con il solo fine di continuare a raccogliere scommesse.

Sul piano finanziario, inoltre, il Dl introduce il divieto per gli operatori finanziari di procedere alle operazioni di trasferimento di denaro a favore di soggetti che raccolgono gioco in Italia, attraverso reti telematiche o di telecomunicazione, in mancanza di concessione o, comunque, di ogni altro titolo abilitativo richiesto all’esercizio di tale attività. La violazione di questo obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria a carico degli operatori finanziari che va da 300mila a 1,3 milioni di euro, per ogni singola violazione.

Tra le cause ostative alla raccolta di gioco vengono fatte rientrare dal Dl fiscale le gravi violazioni di obblighi tributari o contributivi. Inoltre, il divieto di partecipazione a gare di rilascio o di rinnovo o di mantenimento delle concessioni in materia di giochi colpirà anche chi è stato condannato per alcuni reati (ad esempio contro la Pa, riciclaggio ed autoriciclaggio, associazione per delinquere, usura, ricettazione).Tornano infine le proroghe al 30 settembre 2020 delle concessioni del bingo e delle scommesse in scadenza il prossimo 31 dicembre .

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©