Imposte

Scontrini telematici, in arrivo gli alert per la mancata trasmissione dei dati

di Giovanni Parente

Lettere di compliance per gli operatori (oltre i 400mila euro di volume d’affari) che non hanno trasmesso i primi dati dei corrispettivi telematici per cui l’obbligo decorre dallo scorso 1° luglio. Ma non solo. Allo studio c’è un primo documento di prassi per affrontare e risolvere le questioni dubbie collegate al nuovo adempimento. Inoltre si sta verificando come consentire anche ai forfettari, che non sono tenuti alle liquidazioni Iva, di sfruttare il credito d’imposta per l’acquisto di registratori telematici o l’aggiornamento di quelli già detenuti: una verifica che passa dalla necessità di capire se sarà necessaria una norma primaria o basterà un provvedimento amministrativo. Mentre si lavora alla possibilità di diffondere anche un’App gratuita delle Entrate che lavori offline per la memorizzazione dei dati dei corrispettivi e la successiva trasmissione. Sono alcuni degli aspetti emersi nell’incontro con gli operatori organizzato ieri a Roma delle Entrate.

Come anticipato, l’Agenzia invierà entro la fine dell’anno lettere di compliance a chi non ha trasmesso i dati entro le prime scadenze (2 e 30 settembre) e usufruisce già della moratoria introdotta per consentire a tutti gli operatori di dotarsi di registratori telematici. «Lettere di compliance che non sono lettere di applicazione di sanzione per accompagnare le imprese a un corretto adempimento e per monitorare che il sistema vada a regime nei tempi previsti» ha spiegato il capo divisione Servizi dell’Agenzia, Paolo Savini, nella tavola rotonda a cui hanno partecipato pure Maurizio Verginelli di Sogei e Giovanni Spalletta del dipartiumento delle Finanze. Anche perché un gap rispetto alle cifre attese anche in base alle relazioni tecniche di accompagnamento alla norma potrebbe essere stato provocato dagli esoneri dei soggetti obbligati arrivate con il decreto attuativo della scorsa primavera. Tanto per citare qualche numero dell’intera operazione, sono già 35mila anche se complessivamente con la seconda fase dell’obbligo che debutterà dal 2020 si parla di oltre 1,5 milioni di esercenti coinvolti.

A tenere banco è anche il tema delle sanzioni per chi, pur essendo finora obbligato, non ha inviato i dati. Una disapplicazione non può che passare da un intervento di legge a riguardo. Anche se probabilmente, come è emerso nel dibattito, è necessario distinguere sotto il profilo della sanzione applicabile chi non ha memorizzato e trasmesso da chi, invece, ha memorizzato, liquidato e versato l’Iva dovuta ma non ha trasmesso i dati.

Del resto, il direttore delle Entrate Antonino Maggiore ha ricordato come «la trasmissione dei corrispettivi completa il set dei dati a disposizione» e come anche con l’introduzione della lotteria si generi un meccanismo che induce il cliente a chiedere lo scontrino attraverso il gioco, in questo senso operando un netto cambio di prospettiva rispetto al passato quando era stata addirtittura in vigore una sanzione (poi abrogata) per chi fosse stato trovato sprovvisto di scontrino a seguito di un acquisto. E, come ammesso dall’Ad di Sogei Andrea Quacivi «i progetti che stiamo portando avanti negli ultimi anni sono un nuovo modo di approcciare il cambiamento digitale».

L’obbligo dei corrispettivi richiede anche un lavoro su infrastrutture (ricostruito dal direttore centrale Giuseppe Buono) e sui servizi gratuiti dell’Agenzia. A tal proposito, Carmelo Piancaldini responsabile dell’ufficio applicativi ha mostrato ipasso dopo passo il funzionamento di «Documento commerciale» online. Servizio citato ieri anche dal sottosegretario al Mef, Pierpaolo Baretta, in risposta al question time in commissione Finanze alla Camera presentato da Gian Marco Fragomeli (Pd). Risposta in cui il Mef ha sottolineato che l’Agenzia ha già attivato tavoli con operatori del settore per individuare soluzioni software che «consentano, da un lato, di offrire più possibilità agli esercenti» e, dall’altro, di «garantire l’amministrazione relativamente alla memorizzazione, sicurezza e inalterabilità dei dati con gli stessi livelli di garanzia offerti dai registratori telematici».

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