Adempimenti

Isa, per il periodo d’imposta 2019 niente anomalie basate su dati che non sono fiscali

di Federica Micardi

Per il periodo d'imposta 2019 vengono soppressi gli «indicatori di anomalia basati su banche dati non fiscali». È questa una delle novità decise ieri dalla Commissione di esperti per gli indici sintetici di affidabilità fiscale. La commissione, composta da tutti i soggetti interessati (dai professionisti alle imprese, ai rappresentanti istituzionali) ha approvato all’unanimità i cinque punti indicati nella convocazione.

Oltre alla citata soppressione degli indicatori che richiedono l'uso di informazioni provenienti da banche dati non fiscali, la Commissione ha dato l’ok alla proposta di semplificazione delle variabili “precalcolate” per il periodo d'imposta 2019 basata sulla soppressione degli indicatori elementari di anomalia correlati alle seguenti variabili: condizione di lavoro dipendente, condizione di pensionato, numero incarichi risultanti, importo dei compensi percepiti, tutti dati risultanti dalla certificazione unica; canoni da locazione desumibili dal modello registro locazioni immobili; numero di modelli CU nei quali il contribuente risulta essere l'incaricato alla presentazione telematica; reddito relativo alle annualità precedenti fino al settima; numero di periodi d'imposta in cui è stata presentata una dichiarazione con reddito negativo nei sette periodi d'imposta precedenti.

Approvata anche la modifica della formula degli indicatori elementari di anomalia «incidenza dei costi residuali di gestione», per esercenti attività d'impresa, e «incidenza delle altre componenti negative nette sulle spese», per esercenti arti e professioni, con calcolo al netto degli oneri per imposte e tasse. Gli ultimi due punti approvati sono la metodologia per il trattamento dei passaggi competenza-cassa e viceversa per il periodo d'imposta 2019 e la soppressione, per il periodo d’imposta 2019, dell'applicazione degli Isa revisionati ai soggetti che presentano ricavi derivanti da attività secondarie superiori al 30% del totale dei ricavi conseguiti.

Il presidente nazionale dell'Ancot, Associazione nazionale consulenti tributari Celestino Bottoni esprime soddisfazione per il recepimento unanime di tutte le proposte avanzate dalla Commissione esperti . Alla luce di questo risultati, afferma Bottoni « rimaniamo ancor più fiduciosi e contenti poiché l’agenzia delle Entrate e la stessa Sose si sono impegnate a rivedere entro dicembre con la stessa commissione di esperti le variabili “precalcolate” sulla base delle prossime dichiarazioni dei redditi».

Rete imprese Italia che ha sollevato, tra le criticità, la mancanza di un’adeguata comunicazione istituzionale su larga scala (carenza a cui questi appuntamenti intendono porre rimedio), segnala che durante l’incontro l’Agenzia si è mostrata disponibile ad accogliere la richiesta di sottoporre ad un’attenta valutazione in un arco temporale di almeno due anni, gli operatori economici che presentano un punteggio gravemente insufficiente.

Il 14 novembre la Commissione è stata convocata per discutere dell’Isa BKO6U, codice attività 69.20.16, «Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi».

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