Imposte

Per tagli di spesa e riordino Iva si profila un secondo round nel 2020

di Marco Rogari

Ministeri, ma anche enti pubblici e amministrazioni periferiche. Con un possibile rafforzamento del meccanismo di centralizzazione degli acquisti Pa. Al ministero dell’economia si lavora per affinare il pacchetto di tagli alla spesa che, sulla base degli obiettivi fissati dalla Nota di aggiornamento al Def, dovrà garantire non meno di 2 miliardi alla manovra da varare entro il 20 ottobre, preceduta dal documento di programmazione di bilancio atteso a Bruxelles cinque giorni prima. Proprio il Mef precisa che è destituito da ogni fondamento «il presunto taglio delle risorse alla scuola». Quello in “cottura” è comunque solo un antipasto della nuova fase di spending review che il Governo conta di definire nel dettaglio nel 2020 avvalendosi anche di una commissione ad hoc. Una sorta di operazione in due tempi. Che rischia di diventare un po’ il “leitmotiv” di alcuni interventi chiave della prossima legge di bilancio. È il caso del riordino delle tax expenditures, che sarà avviato con la manovra sia sul versante dei sussidi dannosi per l’ambiente sia attraverso l’introduzione di franchigie e con la modulazione di una fetta delle agevolazioni sulla base del reddito o dei pagamenti con moneta elettronica. Un’operazione che potrebbe confluire nel decreto fiscale destinato ad accompagnare la legge di bilancio. Ma è probabile che anche la potatura della giungla degli sconti fiscali diventi più estesa nei prossimi mesi e possa confluire in un provvedimento ad hoc che, in termini di minor spesa, darebbe i suoi frutti nel 2021.

Sempre in prospettiva 2021 potrebbe rispuntare dopo il varo della manovra la rimodulazione dell’Iva, anche se non sono esclusi alcuni “anticipi” della riforma magari sfruttando il traino di emendamenti parlamentari durante la sessione di bilancio. Nel caso in cui la maggioranza non dovesse avere ripensamenti, l’intervento per rimodulare le aliquote con contemporanea ricollocazione di alcuni beni sarebbe destinato a confluire in una delega da esercitare entro la fine del prossimo anno. Le maggiori entrate verrebbero così utilizzate per completare la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia fiscali, Iva in primis, del 2021, che sarà comunque avviata già con la manovra in arrivo in parallelo al completo stop degli aumenti 2020.

Le decisioni sulle misure da adottare per garantire i quasi 15 miliardi di coperture della prossima legge di bilancio, che si andranno ad aggiungere ai 14 miliardi di flessibilità, saranno prese la prossima settimana, dopo che i tecnici del Mef avranno ulteriormente scremato le varie opzioni sul tavolo. Qualche anticipazione potrebbe essere fornita lunedì dal ministro Roberto Gualtieri nell’audizione in Parlamento sulla NaDef (il voto di Camera e Senato sulle relative risoluzioni è atteso il 10 ottobre). Sempre per lunedì è fissato a palazzo Chigi un nuovo round governo-sindacati proprio in vista della composizione della prossima legge di bilancio. Con cui dovrebbe scattare anche il superamento del super-ticket sanitario, che sarà comunque progressivo. A ribadirlo è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza affermando che nella NaDef «c’è un impegno unitario di tutto il Governo a superarlo progressivamente» mentre Matteo Renzi definisce un «pannicello caldo» il taglio del cuneo in arrivo.

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