Professione

Cedolare sui negozi, primi spiragli sulla proroga

di Marco Mobili

Previdenza complementare a costo zero per gli under 35 e un campanello d’allarme delle compagnie di assicurazione sulla tracciabilità e sul taglio delle detrazioni fiscali sopra i 120mila euro. Non solo. Comincia a far breccia nella maggioranza la richiesta di Confedilizia di prolungare almeno per il 2020 il regime della cedolare secca per le locazioni di negozi: a trovare corretta l’idea è il presidente della commissione Bilancio del Senato, Daniele Pesco (M5S). Sul sostegno alle botteghe, in particolare quelle storiche, va registrata la proposta del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di prevedere incentivi mirati per i piccoli Comuni sul modello del tax credit librerie.

Tornando alle assicurazioni, il presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, in audizione davanti alla Commissione bilancio del Senato, ha posto l’attenzione all’impatto finanziario del rinvio in avanti delle quote di ammortamento fiscale dell’avviamento e delle altre attività immateriali trasformate in Dta. «Lo scenario, già oltremodo penalizzante, delineato dalla legge di bilancio dello scorso anno – ha precisato Farina – verrebbe ulteriormente appesantito» dal nuovo disegno di legge di bilancio «che differisce di ulteriori sei anni la quota di competenza 2019 (5%), rinviandola al 2025 e ripartendola, in quote costanti, in cinque anni».

Non solo critiche. Nel promuovere il taglio del cuneo le compagnie di assicurazione diventano propositive e lasciano sul tavolo dei senatori l’ipotesi di azzerare l’onere fiscale per pensioni complementari «nella fase dell’investimento delle risorse per i giovani di età inferiore ai 35 anni». Secondo Farina si potrebbe prevedere un ampliamento del plafond di deducibilità Irpef dei contributi versati dall’iscritto «nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico (cioè a dire quelli per i quali il contribuente ha diritto alla detrazione per i carichi di famiglia)». In questo modo a trarne vantaggio sarebbe soprattutto «la popolazione under 35 perché la proposta agevola le posizioni pensionistiche integrative costituite e alimentate dai genitori per i figli (o dai nonni per i nipoti)».

Sul taglio delle detrazioni pone l’accento il presidente Ania. Il venir meno della detrazione fiscale (peraltro proprio relativamente a quei soggetti che, per definizione, presentano una maggiore capacità di spesa), come previsto dall’articolo 75, potrebbe costituire un disincentivo al ricorso allo strumento assicurativo. Il risultato sarebbe, paradossalmente, un maggiore onere futuro per lo Stato, a fronte di un risparmio che secondo le stime è pari, a regime, a circa 60 milioni annui.

A lanciare un allarme sull’arrivo di una serie di «microtasse» tale da «rendere difficile l’amministrazione del sistema fiscale» è stato il direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici, Carlo Cottarelli . Il quale, però, ha sottolineato che «le tasse contro l’inquinamento sono del tutto legittime, quindi si giustifica una tassa sulla plastica». Mentre a stroncare la stangata sulle auto aziendali è Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa: «Alleggerisce le retribuzioni dei lavoratori e rischia di provocare un crollo delle immatricolazioni del noleggio a lungo termine». Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, parla invece di «una manovra che mette le mani nelle tasche di professionisti e partite Iva». Il riferimento è all’addio alla flat tax del 20% per compensi o ricavi tra 65.001 e 100mila euro, ma anche all’esclusione «dal regime forfettario degli studi professionali associati, o ancora l’inasprimento delle sanzioni contro i professionisti che non dispongono del Pos».

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