Imposte

Microbirrifici, accise tagliata da luglio

di Mauro Pizzin

A partire dal 1° luglio diventerà più leggera l’accisa sulla produzione dei microbirrifici, ora fissata a 2,99 euro per ettolitro e grado-Plato. L’attuale aliquota, già ridotta di un centesimo per tutte le realtà grandi e piccole del settore dallo scorso gennaio, subirà ora un’ulteriore sforbiciata del 40% per le sole strutture operanti in regime di deposito fiscale la cui produzione annua non superi i 10mila ettolitri. Secondo i dati del rapporto annuale di Assobirra si tratta di 862 realtà, che danno lavoro a circa 3mila persone con una produzione di oltre 500mila ettolitri di birra l’anno (si veda Il Sole 24 Ore dello scorso 30 maggio).

Il via libera arriva con il decreto Mef firmato il 4 giugno 2019, atteso a breve per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il quale, in applicazione della legge n. 145/18 (Bilancio 2019), dà attuazione non solo al taglio dell’accisa per la produzione dei microbirrifici ma introduce anche novità importanti sul fronte della semplificazione procedurale. Nel testo normativo è stabilito, infatti, che l’accertamento dell’accisa da assolvere venga effettuato sul prodotto finito, ossia a conclusione delle operazioni di condizionamento, mentre in precedenza l’operazione veniva effettuata nella fase precedente, senza tenere conto, ai fini della tassazione, dei casi fisiologici di produzione. L’aliquota ridotta - chiarisce in questo senso il decreto all’articolo 1, comma 3 - «è applicata alla birra ottenuta a seguito di un ciclo di produzione che inizia con la realizzazione del mosto e si conclude con la fase di condizionamento, che sia eseguito interamente in microbirrifici ovvero in piccole birrerie nazionali».

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